Putin-Xi, bilaterale a Pechino: "Fiducia reciproca e coordinamento strategico" - Affaritaliani.it

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Putin-Xi, bilaterale a Pechino: "Fiducia reciproca e coordinamento strategico"

di Redazione Esteri

Lo zar vola fino a Pechino per incontrare "un vecchio amico", il presidente cinese Xi Jinping. Cina e Russia sempre più vicina, scambi per 200 miliardi

Vertice Russo-Cinese, il presidente Vladimir Putin incontra Xi: "Crescente fiducia reciproca"

Il presidente russo ha presenziato alla cerimonia di apertura del forum sulla Belt and Road Initiative (BRI) a Pechino, l'evento diplomatico che celebra i dieci anni dell'iniziativa di connessione infrastrutturale lanciata da Xi, la cosiddetta 'Nuova Via della Seta'. A seguire si è tenuto un incontro bilaterale di novanta minuti con Xi Jinping. Durante l'incontro, il presidente cinese ha esortato il suo omologo russo a intensificare gli sforzi congiunti per preservare "l'equità internazionale" e la "giustizia". La Cina rappresenta un partner di primaria importanza per la Russia, con gli scambi commerciali con Pechino che stanno assumendo un ruolo sempre più significativo nell'economia russa. Questo è particolarmente rilevante dato l'impatto delle sanzioni internazionali inflitte alla Russia in seguito al conflitto in Ucraina. Nel corso dell'anno precedente, gli scambi tra i due paesi hanno raggiunto la cifra di 190 miliardi di dollari, secondo le stime cinesi, con la Cina che costituisce circa un terzo delle esportazioni russe di petrolio greggio.

Pechino, in corso il bilaterale tra Xi e Putin

E' in corso nella Grande sala del popolo di Pechino il bilaterale tra il presidente cinese Xi Jinping e russo Vladimir Putin. "I nostri due Paesi hanno approfondito la fiducia politica reciproca e mantenuto uno stretto ed efficace coordinamento strategico", ha affermato Xi citato dai media cinesi.

"Il nostro volume di scambi bilaterali ha raggiunto un livello record e si sta avvicinando all'obiettivo di 200 miliardi di dollari", ha osservato ancora nel resoconto della Cctv.

Xi a Putin: sforzi per stretto coordinamento strategico

Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto al suo omologo russo Vladimir Putin più sforzi congiunti da parte di Pechino e Mosca per "salvaguardare l'equità internazionale" e la "giustizia".

Nelle battute iniziali del loro bilaterale, hanno riferito i media statali di Pechino, Xi ha salutato con favore gli sforzi per "uno stretto ed efficace coordinamento strategico" tra i due Paesi.

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Putin da Xi: sfide comuni rafforzano cooperazione

Il presidente cinese, Xi Jinping, ha ricevuto il leader russo, Vladimir Putin, che ha definito un "vecchio amico", nella Grande Sala del Popolo e ha lanciato un nuovo messaggio contro le sanzioni unilaterali e gli scontri tra blocchi. Dal canto suo, il leader del Cremlino dopo oltre tre ore di colloqui ha sottolineato che i conflitti e le "minacce comuni", compresa la crisi in Medio Oriente, "non possono che rafforzare la cooperazione" tra Russia e Cina.

"Abbiamo guidato congiuntamente lo sviluppo delle relazioni bilaterali e scambiato opinioni approfondite su una serie di importanti questioni regionali e internazionali", ha detto il presidente cinese. "La fiducia reciproca continua ad approfondirsi, il coordinamento strategico è stato stretto ed efficace, il volume degli scambi bilaterali ha raggiunto un nuovo record e ci muoviamo costantemente verso l'obiettivo di 200 miliardi di dollari che ci siano prefissati congiuntamente", ha aggiunto nel colloquio con Putin.

Quello di oggi è il 42esimo incontro tra i due leader da quando Xi è diventato presidente cinese, nel marzo 2013, e lo stesso Xi ha rimarcato la frequenza degli incontri e la sintonia con il leader del Cremlino. In vista del 75esimo anniversario dallo stabilimento delle relazioni diplomatiche "abbiamo costruito un buon rapporto di lavoro e una profonda amicizia", ha detto Xi, e la Cina è disposta a lavorare con la Russia per "salvaguardare l'equità e la giustizia internazionale e contribuire a promuovere lo sviluppo globale". Volumi "davvero impressionanti", ha commentato Putin, al termine dell'incontro con Xi.

Putin incontra Xi, sul tavolo la crisi in Medio Oriente

Il leader russo aveva sottolineato l'importanza di uno "stretto coordinamento nella politica estera" in un momento di "condizioni difficili", e nelle tre ore di incontro di oggi - ha detto Putin al termine del bilaterale, citato dai media russi - si è parlato anche del Medio Oriente, questione non citata dai media cinesi, come neppure la guerra in Ucraina.

L'attacco a un ospedale a Gaza è "una tragedia e una catastrofe umanitaria", ha detto il leader russo, aggiungendo che "spero che sia un segnale che il conflitto deve finire", e sottolineando che i leader del Medio Oriente non vogliono che il conflitto "continui e peggiori, trasformandosi in una guerra su vasta scala". La sintonia tra Xi e Putin, con quest'ultimo sempre più visto in posizione di debolezza nel rapporto bilaterale, è andata in scena anche in occasione dei discorsi che hanno aperto la sessione di del Belt and Road Forum. Davanti ai rappresentanti di oltre 130 Paesi giunti a Pechino per l'evento diplomatico, Xi ha pronunciato un intervento in cui ha ribadito il punto di vista della Cina, con un apparente richiamo al difficile rapporto con gli Stati Uniti.

"Attraverso la costruzione della Belt and Road, la porta della Cina verso il mondo esterno si aprirà sempre di più e il mercato cinese sarà più strettamente connesso al mercato globale", ha scandito Xi. "Non ci impegniamo in scontri ideologici, giochi geopolitici o scontri tra blocchi: ci opponiamo alle sanzioni unilaterali , alla coercizione economica alla separazione delle economie e alla rottura dei legami", ha aggiunto il presidente cinese, ribadendo i punti chiave del suo pensiero.

Quella della Belt and Road è stata una "storia di successo" della Cina, ha detto Putin, "e la Russia ne è felice". Russia e Cina, ha detto Putin nel suo intervento, parlando dopo il presidente cinese, "come la maggior parte dei Paesi del mondo, condividono il desiderio di una cooperazione paritaria nel rispetto del diritto di ciascuno Stato al proprio modello di sviluppo". 

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