La Scozia dice bye-bye a Londra. Referendum, nei sondaggi vola il sì

Quella che sembrava una remota possibilita' e che incontrava il sarcasmo degli oppositori comincia a preoccupare. Si e' ridotta la distanza fra chi vuole una Scozia nel Regno Unito (ora al 53%) e chi la vuole indipendente (47%), un gap di soli 6 punti percentuali che si e' ridotto notevolmente in pochi mesi: era di 17 punti a favore dei "no" ad agosto e di 14 punti, sempre per gli unionisti, a giugno. Il sondaggio, effettuato da YouGov, da' quindi fiato alla rincorsa di Alex Salmond, leader dello Scottish National Party e premier scozzese, e alla sua campagna per la secessione. Una possibilita' che comincia a spaventare anche le aziende, con, ultima in ordine di tempo, la Lloyds, gruppo bancario, che ha annunciato che, in caso di indipendenza, spostera' la sua sede legale da Edimburgo a Londra. A essere sempre piu' indipendentisti e a mostrare un crescente appoggio dell'idea, fra l'altro, sono gli elettori del Labour, il 30% di essi al momento supportano il progetto di una Scozia che corra sulle proprie gambe, erano il 18% un mese fa. Intanto, diversi analisti politici hanno spiegato come un distacco di Edimburgo porterebbe il resto del Regno Unito a tanti anni di governi conservatori, visto che una gran parte dell'elettorato laburista, quella decisiva, vive proprio a nord del Vallo di Adriano. Il sondaggio si e' basato su interviste a 1.063 persone. Il referendum si terra' giovedi' 18 settembre.