Siria, Turchia e Russia concordano piano per la tregua in tutto il Paese
Obiettivo per la tregua in Siria: cessate il fuoco entro mezzanotte del 29 dicembre. Mosca: sminata tutta Aleppo est
Turchia e Russia hanno trovato un accordo su un piano per un cessate il fuoco in Siria a livello nazionale. Lo ha riferito l'agenzia di stampa turca Anadolu, citando fonti anonime, secondo le quali Mosca e Ankara, che nei giorni scorsi hanno avuto intensi contatti a livello diplomatico, hanno raggiunto un'intesa che ha l'obiettivo di estendere l'accordo sul cessate il fuoco ad Aleppo, nel nord della Siria, in tutto il Paese. Turchia e Russia, hanno aggiunto le fonti, hanno l'obiettivo che la tregua inizi a mezzanotte.
Dal cessate il fuoco, hanno precisato, sono escluse le organizzazioni terroristiche come il sedicente Stato islamico (Is). Stando all'Anadolu, nel caso di successo della tregua, il mese prossimo il regime di Assad e l'opposizione inizieranno negoziati di pace ad Astana, in Kazakistan, con la mediazione di Turchia, Russia e Iran. L'accordo sarà ora sottoposto alle parti in conflitto. Il piano prevede una tregua in tutte le aree della Siria dove sono in corso combattimenti tra le forze del regime di Bashar al-Assad e i gruppi dell'opposizione armata.
I ministri degli Esteri russo e turco, Sergei Lavrov e Mevlut Cavusoglu, hanno avuto due colloqui telefonici tra ieri e lunedì, che hanno fatto seguito alla riunione della scorsa settimana a Mosca alla quale ha preso parte anche l'omologo iraniano, Mohammad Javad Zarif. Al centro delle discussioni, come hanno riferito i media turchi, ci sono stati i negoziati di pace ad Astana e la necessità di stabilire una tregua in tutto il Paese sul 'modello' Aleppo Est.
Intanto, secondo quanto ha fatto sapere il Centro russo per la riconciliazione delle parti in conflitto in Siria, in un comunicato rilanciato dalla Tass, gli artificieri russi hanno sminato 966 ettari di territorio ad Aleppo est, da quanto sono iniziate le operazioni di pulizia delle aeree, prima sotto il controllo dei ribelli. "Ordigni esplosivi sono stati rimossi da circa 350 chilometri di strade e 2.149 edifici, tra cui 44 scuole, 38 moschee, 10 ospedali, due asili, tre stazioni di benzina, due centrali elettriche, un impianto di purificazione dell'acqua e uno per la cottura del pane", si legge nel comunicato. In totale, i russi hanno disinnescato 14.700 esplosivi, tra cui 6.700 bombe artigianali.
Gli artificieri russi sono arrivati alla base aerea di Hmeymim, in Siria, lo scorso 3 dicembre per iniziare, due giorni dopo, una vasta operazione di sminamento. All'operazione partecipano 200 uomini, tra cui specialisti che avevano fatto lo stesso lavoro dopo la presa di Palmira da parte dell'esercito di Damasco, sostenuto dai raid di Mosca.