Spagna, battaglia in Parlamento sulla riforma dell'aborto
I socialisti all'opposizione hanno presentato una mozione chiedendo che venga "immediatamente revocata" la bozza di legge approvata il mese scorso dal governo. Nel nuovo testo, a differenza di quello passato nel 2010, si limita la possibilita' di ricorrere all'aborto solo in caso di stupro confermato dalla polizia o in caso di minaccia medica certificata per la salute della madre. La riforma ha suscitato qualche malumore anche nel Partito Popolare del premier Mariano Rajoy: tra i critici, la vice presidente della Camera, Celia Villalobos, che ha chiesto al partito di lasciare liberta' di voto. Da parte sua, il portavoce del Pp, Alfonso Alonso, si e' detto convinto che nessuno dei deputati violera' la linea del partito sul voto, previsto in serata alla Camera bassa.
Contro la riforma si sono schierati tutti i partiti dell'opposizione tranne uno. "Non ci fermeremo fino a quando la legge non sara' cancellata", ha confermato il leader socialista Alfredo Perez Rubalcaba, sostenuto dal senatore Joan Saura del partito verde catalano Icv secondo cui si tratta di "una legge per la sofferenza delle donne, non per i loro diritti". A difendere spada tratta la riforma e' il suo promotore, il ministro della Giustizia, Alberto Ruiz-Gallardon, convinto della necessita' di bilanciare i diritti delle donne con quelli dei bambini ancora non nati. Migliaia di persone sono scese in strada il primo e il 9 febbraio per manifestare contro la riforma, un fronte che trova riscontro negli ultimi sondaggi che danno la maggioranza del Paese contrario.