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Esteri
Strage di Mosca, Putin ossessionato dall'Ucraina perde di vista i guai interni

Strage di Mosca, "l'ossessione di Putin per l'Ucraina lo ha reso cieco di fronte ai veri pericoli per la Russia"

È praticamente certo che l’attacco terroristico di venerdì scorso al Crocus City Hall di Mosca, in cui sono state uccise 137 persone, sia stato compiuto da miliziani dello Stato Islamico. 

L’Isis, fiero del gesto compiuto, ha anche pubblicato una rivendicazione dell’attentato ed anche un video che mostra gli attentatori durante l’attacco.

Come riporta l'editoriale del Financial Times "è diventato standard per il Cremlino incolpare l'Ucraina per i fallimenti interni della Russia e accusarla di fare causa comune con forze nefaste.

In ottobre, la Russia ha affermato che i disordini antisemiti all'aeroporto di Makhachkala, nella regione del Daghestan, erano stati ispirati dall'Ucraina. Mosca ha anche sostenuto che Kiev e Washington stanno cercando di reclutare combattenti dell'Isis nelle forze armate ucraine. Il nuovo governo russo ha inquadrato la propria minaccia terroristica come parte di "un'internazionale estremista ... che si estende dalle Filippine al Kosovo". L'obiettivo era quello di collegare la controversa campagna antiterrorismo della Russia in Cecenia alla "guerra globale al terrore" del presidente statunitense George W. Bush dopo l'11 settembre".

Continua ancora il quotidiano "oggi, le affermazioni della Russia secondo cui Kiev e, per estensione, gli Stati Uniti sarebbero i burattinai dietro la sparatoria sono pura fantasia. In diverse comunicazioni, l'Isis ha rivendicato la responsabilità. Washington aveva pubblicamente avvertito di un simile attacco due settimane fa. Naturalmente, la Russia ha già dimostrato una certa propensione a fare affermazioni fasulle sull'Ucraina. Basti pensare alle affermazioni infondate del 2022, secondo cui Kiev stava sperimentando armi biologiche letali per creare truppe "mostruose" in laboratori biologici finanziati dagli Stati Uniti. Oggi, il discorso della Russia sembra voler giustificare l'inazione, piuttosto che l'azione. Il vantato apparato di sicurezza di Putin, ossessionato dal perseguire i proclamati nemici dello Stato, si è dimostrato incapace di prevenire l'attacco terroristico più letale degli ultimi 20 anni".

"Più di ogni altra cosa, le attuali minacce che la Russia si trova ad affrontare dimostra quanta strada abbia percorso Putin da quando ha consolidato il potere nei primi anni Duemila: dall'essere favorevole all'America come partner nell'antiterrorismo all'ignorare i suoi avvertimenti con insensibile noncuranza e paranoico sospetto, e dal proclamare l'unità di intenti con Washington contro il terrorismo al denigrarla come creatrice di forze terroristiche. L'ossessione di Putin per l'Ucraina lo ha reso cieco di fronte ai veri pericoli per la Russia, in agguato all'estero e in patria", conclude il Financial Times.

LEGGI ANCHE: Dall'attentato a Daghestan fino a Mosca: l'Isis colpisce la Russia da 9 anni

 

 

 






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