Decine di migliaia di persone hanno preso parte nella notte tra giovedì e venerdì a un pellegrinaggio annuale nel nord di Israele per il più grande evento pubblico del paese dall'inizio della pandemia Covid-19. Il pellegrinaggio, in occasione della festa ebraica di Lag Baomer, si svolge a Meron, intorno alla presunta tomba del rabbino Shimon Bar Yochaï, un talmudista del II secolo dell'era cristiana a cui viene attribuito il merito di aver scritto lo Zohar, opera centrale del misticismo ebraico. Le autorità avevano consentito la presenza di 10.000 persone nel recinto della tomba ma, secondo gli organizzatori, sono stati noleggiati più di 650 autobus in tutto il Paese, vale a dire almeno 30.000 persone, mentre la stampa locale riportava la presenza di 100.000 persone.
Dopo mezzanotte le gradinate sono improvvisamente crollate, provocando scene di panico. Oltre ai 44 morti, ci sono circa 150 persone ferite nella ressa a Mont Meron: sei sono in condizioni critiche, 18 in condizioni gravi, otto in condizioni moderate e 80 feriti leggeri, e oltre 250 ambulanze e sei elicotteri sono arrivati sulla scena per evacuare i feriti, scrive il Jerusalem Post. Un ospedale da campo è stato allestito sul posto. La polizia israeliana e i soldati dell'IDF hanno lavorato per evacuare i feriti e sgomberare la folla. Il servizio telefonico nella zona si è interrotto mentre migliaia di persone cercavano di contattare i familiari e i servizi di emergenza.
Riferendosi alle conseguenze del primo grande evento organizzato dall'emergenza Coronavirus, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato di un "disastro terribile".
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Almeno quaranta sionisti sono stati uccisi e più di 400 feriti quando un ponte è crollato durante una celebrazione sionista nei territori palestinesi occupati.#Israel #Israele pic.twitter.com/bQS2eUwdwp
— 🇮🇷 Abbas Alvari Chenari (@chenari_A) April 30, 2021
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