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Esteri
Trump, il procuratore Vance e le accuse di evasione fiscale

In America è universalmente riconosciuto che su un aspetto non si puo’proprio scherzare, e questo aspetto è quello del pagamento delle tasse. Di esempi di persone che pensavano di farla franca ce ne sono tanti ma uno sopra tutti fa capire quanto il reato di evasione sia considerato grave, il caso del famoso Al Capone messo in galera non per omicidi o crimini contro tutto e tutti ma proprio per aver voluto evadere le tasse.

E proprio l’evasione di tasse è la principale minaccia che incombe sull'orizzonte legale del più famoso pensionato degli Stati Uniti, Donald Trump. Infatti, appena persa l'immunità presidenziale, sono cominciate a muoversi sopra la residenza dorata del tycoon di Mar-a-Lago in Florida le spesse nubi scure della lunga e vasta indagine che il procuratore Cyrus Vance sta conducendo a Manhattan.

Appena ieri, l'ex presidente ha subito un'importante sconfitta legale perchè la Corte Suprema ha respinto l'ultimo tentativo dei suoi avvocati di nascondere la sua storia finanziaria. I contabili di Trump dovranno consegnare le dichiarazioni dei redditi e tutti gli altri documenti inerenti richiesti dalla procura di New York.

L'indagine era stata sospesa per quattro mesi per il rifiuto di Trump di dare le informazioni. Il procuratore Vance, considerato un freddo mastino, ha commentato la decisone della Corte Suprema con un tweet di tre parole: "Il lavoro continua".

Il peso esatto delle indagini dell'accusa rimane ancora un mistero, in quanto protette dalle procedure del Gran Giurì. Tra i casi giudiziari che incombono su Trump , quello di Vance è l’unico di rilievo penale.

Iniziato con l'indagine su presunti pagamenti a due donne, presumibilmente dichiarati come spese legali durante la campagna presidenziale del 2016, in modo da tacitarne le accuse sessuali.

Ma l'indagine è cresciuta e il team di Vance ha parlato di "condotta criminale estesa e prolungata presso la Trump Organization" comunicando che si sta indagando su vari potenziali crimini finanziari, dalla frode assicurativa all'evasione fiscale alla banca e alla frode.

"Questa inchiesta è la continuazione della più grande caccia alle streghe politica nella storia del nostro Paese", ha detto Donald Trump dopo l’approvazione della richiesta di documenti sottolinenando che continuerà a combattere, proprio come ha fatto negli ultimi cinque anni, anche prima di essere eletto, nonostante tutti i crimini elettorali che sono stati commessi contro di lui ed è sicuro di vincere.

L'accusa aveva chiesto informazioni sulle sue finanze dal 2011.

Durante la sua prima campagna presidenziale nel 2016, Trump ha promesso che avrebbe reso pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi. Ma, invece di quello, una volta alla Casa Bianca, ha lottato con tutti i mezzi affinché quell'informazione non venissero mai alla luce. Mentre la battaglia infuriava in tribunale, il New York Times ha pubblicato una serie di rapporti esclusivi sui redditi di Trump, che hanno rivelato che le sue dichiarazioni dei redditi non erano state pagate negli ultimi 18 anni e che ,nel 2016 e nel 2017, erano stati versati solo 750 dollari all’anno.

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