Ucraina, occupazioni filorusse nell'est. "Ora referendum per l'indipendenza"
Continua a salire la tensione. L'Ucraina si sta smembrando, spezzando in tante piccole parti. Nella parte orientale del Paese, dove da ieri sono scoppiati nuovi disordini e rivolte, la situazione rischia di precipitare in una dinamica dalle conseguenze imprevedibili. Kiev accusa Mosca di tramare e provocare per arrivare all'invasione delle regioni orientali, dopo l'annessione della Crimea. E invita i ministri a cercare di mediare una de-escalation.
Ieri ci sono state manifestazioni e blitz degli attivisti filorussi nelle grandi città orientali: Kharkiv, Lugansk, Donetsk. E in quest'ultima, la capitale industriale dell'est ucraino, i militanti che avevano preso il controllo della sede dell'amministrazione regionale, hanno annunciato oggi la creazione di una "Repubblica popolare" indipendente da Kiev e la convocazione di un referendum non oltre l'11 maggio.
Negli scontri almeno sei persone sono rimaste ferite. Le due fazioni portavano rispettivamente la bandiera russa e quella ucraina: le scintille sono scoccate quando i sostenitori delle nuove autorità ucraine hanno tentato di intonare l'inno nazionale durante un comizio degli antagonisti.
Stamattina il governo ucraino ha fatto sapere che l'edificio dell'amministrazione regionale a Kharkiv è stato "totalmente liberato dai separatisti", che avevano issato il tricolore russo sulla sede del palazzo governativo ed erano entrati anche nella sede dei servizi di sicurezza, l'Sbu. Ma in strada resta alta la tensione. Il parlamento ucraino (Verkhovna Rada) si riunirà domani per decidere un eventuale inasprimento delle pene previste per i separatisti. Lo fa sapere il presidente ad interim Oleksandr Turchinov citato dall'agenzia Unian. Contro i separatisti, ha aggiunto, saranno prese misure antiterrorismo.