Ucraina, Obama: "Sanzioni contro la Russia". Putin fa lo stesso
"La Russia ha ancora un canale diplomatico, puo' ancora tornare indietro e cercare soluzione pacifica e diplomatica": lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, in una breve dichiarazione sull'Ucraina dalla Casa Bianca in cui ha chiamato esplicitamente in causa il capo del Cremlino, Vladimir Putin.
"La Russia deve sapere che un'ulteriore escalation potra' solo isolarla ulteriormente dalla comunita' internazionale", ha detto il presidente parlando dal South Lawn della Casa Bianca. Poco dopo la conclusione del suo intervento, una fonte dell'amministrazione americana spiegato che fra i cittadini russi colpiti dalle nuove sanzioni Usa vi sono uomini fidati e molto vicini al presidente Vladimir Putin.
BAN KI MOON - "La storia dimostra che incidenti senza rilevanza possono condurre a spirali fuori da ogni controllo". Lo ha detto il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, oggi a Mosca, riferendosi alla situazione in Ucraina. "Ho sottolineato", ha spiegato Ban dopo un incontro con Vladimir Putin al Cremlino, "che tutte le parti dovrebbero astenersi da azioni provocatorie in un quadro gia' fragile e teso". "Siamo a un bivio", ha detto, "e "la Storia ci giudichera'". RUSSIA -
La Russia reagisce con sue proprie sanzioni alle misure dell'Occidente per l'annessione della Crimea, pubblicando una lista fra nove funzionari dell'Amministrazione Obama e membri del Congresso a cui ha vietato l'ingresso sul territorio russo. Tra loro lo speaker della Camera dei reppresentanti, John Boehner, il leader della maggioranza democratica al Senato, Harry Reid, e il senatore John McCain. Dopo l'estensione delle sanzioni dell'Ue e l'annuncio del presidente americano, Barack Obama, di misure contro altri individui della cerchia ristretta di Vladimir Putin e la minaccia di sanzioni anche contro "settori-chiave" dell'economia russa, e' arrivata quindi la risposta di Mosca.
La Russia ha attaccato il governo ucraino per il pestaggio subito martedi' a Kiev dal presidente della tv di Stato ucraina (Ntu), il cui video e' stato rilanciato da siti ed emittenti di tutto il mondo. "E' semplicemente vergognoso", ha dichiarato l'ombudsman del ministero degli Esteri per i diritti umani, Konstantin Dolgov, "e' un chiaro esempio di come queste cosiddette autorita', arrivate al potere a Kiev in modo incostituzionale, trattino i diritti umani". Martedi' Alexander Panteleymonov - vicino al presidente ucraino destituito, il filo-russo Viktor Yanukovich - e' stato aggredito nel suo ufficio da alcuni deputati nazionalisti di Svoboda che lo hanno costretto a firmare una lettera di dimissioni. A capeggiare il gruppo vi era Igor Miroshnychenko, vice presidente della commissione parlamentare per la liberta' di informazione, che ha spiegato il raid con il fatto che il canale pubblico diffondeva "propaganda filo-russa".
Poco prima era stato mandato in onda il discorso del presidente Vladimir Putin al Parlamento, con cui di fatto e' stata annunciata l'annessione della Crimea. Il video di Panteleymonov aggredito e umiliato e' finita in rete, sollevando un coro unanime di critiche e condanne. Il premier ad interim ucraino, Arseniy Yatsenyuk, ha definito "inaccettabile" l'accaduto e ha ammonito Svoboda, che paghera' alle urne i suoi eccessi. Anche lo stesso capo della formazione nazionalista, Oleh Tyagnybok, ha parlato di azione "inappropriata".
La European Broadcasting Union ha condannato l'incidente, ricordando all'Ucraina che "la liberta' di espressione e' parte indispensabile di una vera democrazia". Amnesty International ha chiesto a Kiev di indagare sull'accaduto. Reporter senza frontiere e' andata oltre, suggerendo alle autorita' di privare dell'immunita' parlamentare i deputati coinvolti nell'episodio, i quali - secondo il leader del partito Udar, Vitaly Klitschko - meriterebbero direttamente il licenziamento. La Procura generale ucraina, intanto, ha avviato un'inchiesta preliminare sull'incidente, specificando che i partecipanti all'aggressione si sono detti disposti a collaborare con gli inquirenti.