Esteri
Guerra Ucraina, si cerca una soluzione al conflitto: nuovo colloquio telefonico tra Trump e Zelensky
Dopo l'incontro tra Witkoff e Putin, il presidente Usa chiama il leader ucraino assediato

Ucraina, in corso colloquio Trump-Zelensky
E' in corso il colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riferisce su X il giornalista di Axios Barak Ravid.
Ucraina: media, Mosca valuta proposta per 'tregua aerea'
Il Cremlino starebbe valutando una proposta di mettere in pausa la campagna aerea contro l'Ucraina come concessione a Donald Trump. Lo rivela Bloomberg, citando fonti al corrente delle discussioni, mentre a Mosca è in corso l'incontro tra Vladimir Putin e l'inviato del presidente americano, Steve Witkoff, a due giorni dalla scadenza dell'ultimatum imposto da Trump per un cessate il fuoco. La proposta che starebbe considerando prevede una limitata "tregua aerea", con una pausa ai raid russi con droni e missili, ma solo se anche Kiev aderisce, scrive Bloomberg. Che poi cita l'analista Sergei Markov, vicino al Cremlino, secondo cui "Trump ha bisogno di un qualche 'regalo', di una concessione dalla Russia e una tregua aerea potrebbe essere questo genere di regalo". L'idea di una "tregua aerea" era stata avanzata nei giorni scorsi dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko, in occasione di un incontro con lo stesso Putin, e ancora prima, a giugno, durante una visita dell'inviato americano per l'Ucraina Keith Kellogg a Minsk.
Ucraina: Putin riceve Witkoff al Cremlino
Il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto al Cremlino l'inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff. L'incontro al Cremlino, rendono noto le agenzie russe. Witkoff era arrivato a Mosca intorno alle 7 di questa mattina (ora locale). Era stato l'inviato del Cremlino per gli investimenti esteri e capo del Fondo per gli investimenti russo Kirill Dmitriev ad accoglierlo all'aeroporto di Vnukovo. Con Dmitriev aveva poi passeggiato al Parco Zaryadye, accanto al Cremlino. E' questa la quinta visita di Witkoff in Russia dall'inizio dell'anno. In ognuna di queste missioni l'inviato americano ha incontrato Putin.
Trump, ira contro India, nel mirino connection con petrolio russo
Il rapporto strategico tra Washington e Nuova Delhi scricchiola sotto il peso delle pressioni internazionali e della realpolitik del petrolio. Il presidente americano ha puntato da giorni il suo mirino sull'India e ieri ha minacciato di aumentare "entro 24 ore" in modo "considerevole" i dazi Usa sulle merci indiane, accusando il Paese del sud-est asiatico di finanziare indirettamente la guerra in Ucraina con l'acquisto a livello massiccio di petrolio russo. "Non si preoccupano di quante persone vengano uccise in Ucraina dalla macchina da guerra russa. Per questo, aumenterò in modo considerevole le tariffe pagate dall'India agli Usa", ha attaccato Trump, che oggi - quando in Italia saranno le 22.30 - farà un annuncio dallo Studio Ovale che molti osservatori ritengono abbia proprio l'India al centro. La risposta di Nuova Delhi alle parole del capo della Casa Bianca è stata immediata e dura. "Prendere di mira l'India è ingiustificato e irragionevole", ha replicato il ministero degli Esteri, rivendicando il diritto a difendere i propri interessi nazionali e la propria sicurezza energetica.
Nel mezzo, l'equilibrismo sempre più precario di Narendra Modi, che nelle scorse ore ha inviato a Mosca il proprio consigliere per la Sicurezza nazionale, Ajit Doval. Il primo ministro indiano cerca di mantenere la storica alleanza strategica con la Russia - da cui dipendono il 36% delle importazioni di petrolio indiane - senza compromettere i rapporti con Washington. Modi ha finora cercato di bilanciare le relazioni, insistendo sul fatto che l'acquisto di petrolio russo è una "decisione puramente commerciale".
Nuova Delhi ha anche ricordato che Stati Uniti ed Europa continuano a commerciare con Mosca in altri settori, come fertilizzanti e prodotti chimici. "Due pesi e due misure", ha denunciato il governo indiano, che definisce le pressioni di Washington come "una forma di protezionismo selettivo".
La crisi rischia di danneggiare una delle relazioni bilaterali più importanti del mondo. Solo pochi anni fa, Trump definiva Modi "un amico straordinario" e si vantava di aver rafforzato il rapporto con l'India come nessun altro presidente prima di lui. Ora, la pressione sul governo indiano rischia di compromettere quell'intesa. "Non mi importa cosa faccia l'India con la Russia - ha scritto Trump in un post su Truth Social -Possono far crollare insieme le loro economie moribonde, per quanto mi riguarda".
E anche Kiev sta soffiando sul fuoco delle tensioni. "Sfortunatamente stiamo rilevando componenti di fabbricazione indiana nei droni d’attacco russi, compresi i modelli Shahed e Geran", ha denunciato su X il capo dell'ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak. "Alla Russia deve essere negato l'accesso a componenti di fabbricazione straniera che consentono la produzione di queste armi e l'uccisione degli ucraini", ha aggiunto.
Ucraina: Zelensky, più pressioni su Mosca per arrivare a cessate il fuoco
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha esortato Washington ad intensificare la pressione sulla Russia perché metta fine alla guerra in Ucraina. "È molto importante usare tutte le leve a disposizione di Stati Uniti, Europa e G7"sulla Russia, ha scritto Zelensky sui social media poco dopo l'arrivo a Mosca dell'inviato statunitense Steve Witkoff. Il Cremlino "cercherà veramente di porre fine alla guerra solo quando sentirà una pressione sufficiente", ha aggiunto. "L'Ucraina - ha concluso - riconosce la volontà politica e apprezza gli sforzi dei nostri partner, dell'America e di tutti coloro che stanno contribuendo".
Ucraina, Witkoff da Putin. Trump attende risposte e prepara il pacchetto di sanzioni
Sono state udite esplosioni nella regione di Odessa, in Ucraina, a seguito di un allarme aereo, riporta l'emittente televisiva ucraina TSN. Secondo la mappa online del Ministero ucraino per la Trasformazione Digitale, nella regione di Odessa sta suonando la sirena antiaerea. Ma mentre la Russia continua a bombardare le principali città ucraine, proseguono i tentativi di arrivare a una tregua. L'inviato del presidente americano Donald Trump, Steve Witkoff, è arrivato a Mosca per incontrare i vertici russi. Lo riporta l'agenzia Tass. "Stephen Witkoff è stato accolto dal rappresentante speciale del presidente Kirill Dmitriev", ha scritto l'agenzia di stato russa. Il presidente Usa, Donald Trump, ha detto che aspetterà di vedere come va l'incontro tra il suo inviato Steve Witkoff e i vertici russi per prendere una decisione sulle sanzioni secondarie contro i partner di Mosca che acquistano la sua energia.
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"Domani abbiamo un incontro coi russi, vediamo cosa accadrà", ha detto. Trump, non si è impegnato a mantenere la sua minaccia di imporre dazi del 100% ai Paesi che acquistano energia dalla Russia, dopo aver dichiarato che avrebbe applicato pesanti tasse sulle importazioni ai partner di Mosca, inclusa la Cina, se la Russia non avesse raggiunto un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina. "Beh - ha dichiarato, rispondendo ai giornalisti - non ho mai detto una percentuale, ma faremo parecchio in quel senso". "Vedremo cosa succede nel prossimo periodo, a breve", ha aggiunto.