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Usa 2016: Trump ha la nomination. Ma è furioso per le polemiche sulla moglie

La Convention di Cleveland ha formalmente incoronato Donald Trump. Il tycoon newyorchese e' il candidato repubblicano alla Casa Bianca. In 16 mesi di campagna elettorale e 56 primarie, il miliardario americano ha sbaragliato 16 concorrenti, superato l'ostracismo dell'establishment del partito e conquistato la nomination Gop con 1.725 delegati. Nella giornata di ieri, la 'roll call' degli Stati, cioe' a dire la conta del voti per ratificare la nomina del candidato presidenziale, ha seguito il copione tradizionale, escludendo possibili tentativi di "obiezioni di coscienza" e procedendo in ordine alfabetico. Come vuole la tradizione, allo stato del candidato, New York, e' stato affidato il compito di portare Trump al trionfo superando la soglia dei 1.237 delegati necessari per la nomination.

A "lanciarlo in vetta", Donald Jr., figlio maggiore del magnate immobiliare, affiancato dal fratello Eric, dalla sorella Ivanka e dalla sorellastra Tiffany, nata dalla seconda moglie di Trump, Marla Maples. Erano tutti visibilmente emozionati. "E' un onore lanciare Donald Trump in vetta con 89 delegati. Congratulazioni papa': ti vogliamo bene", ha detto Donald Jr., plaudendo, con le lacrime agli occhi, all'impensabile impresa del padre.

La ratifica e' stata solo minimamente turbata da una protesta dell'ultimo minuto sulle procedure avanzata dai delegati dell'Alaska. Lo Speaker della Camera dei Rappresentanti e presidente della Convention, Paul Ryan - non proprio un ammiratore di Trump - e' stato costretto ad annunciare l'incoronazione, ufficializzando il ticket con il governatore dell'Indiana, Mike Pence, nominato candidato vice presidente per acclamazione. "Che ne dite di unificare il partito in questo cruciale momento...passando all'offensiva", ha esortato Ryan, per "competere in ogni parte d'America per ogni singolo voto". Ryan ha aspettato che Trump conquistasse i delegati necessari per la nomination alla primarie prima di appoggiarlo formalmente.

"Solo con Donald Trump e Mike Pence possiamo avere la chance di qualcosa di meglio", ha detto Ryan, dopo aver preso di mira Hillary Clinton. L'elemento unificante della Convention Gop e' stato proprio l'incessante j'accuse contro l'ex Segretario di stato, portato avanti quasi ininterrottamente da tutti gli speaker, dal governatore del New Jersey, Chris Christie, a Donald Jr., salito sul palco con il piglio di un politico navigato. "Se volete sapere che tipo di presidente sara', allora lasciatemi spiegare come mio padre ha condotto i suoi affari passando la sua carriera con la gente comune...noi non abbiamo imparato dagli Mba ma dalle persone con dottorato in senso comune", ha dichiarato Donald Jr. galvanizzando la platea.

E' salita sul palco anche la 22enne Tiffany, sottolineando il talento del padre nel motivare le persone. "Per me il valore di un genitore - ha dichiarato - si fonda su quanto e' in grado di supportarti e sostenerti nei momenti difficili". La seconda giornata della Convention e' stata volutamente orchestrata come una grande festa di famiglia, con i figli ancora una volta schierati in prima linea. Sul finale e' intervenuto il neurochirugo in pensione Ben Carson, ex rivale di Trump nella corsa per la nomination, prendendo di mira Hillary per perorare la causa del miliardario. Coloro che pur di non eleggere Trump hanno dichiarato di voler votarer Clinton "non usano il cervello che Dio ha dato loro - ha tuonato - questa elezione non riguarda Trump o ogni altro politco ma la gente che reagisce per riprendersi l'America". Fuori dalla Quicken Loans Arena sono continuate anche ieri manifestazioni di protesta, con il numero degli arrestati salito, da domenica, a quota cinque.

Trump esulta, "vinceremo la presidenza" - "Oggi e' un giorno molto speciale. Non lo dimentichero' mai". Cosi' Donald Trump esultando per la conquista formale della nomination repubblicana alla Convention di Cleveland. Ha parlato da New York, comparendo per 3 minuti sui mega schermi della Quicken Loans Arena. "Insieme abbiamo raggiunto questo storico traguardo, con il piu' ampio numero di voti della storia del partito repubblicno. Questo e' un movimento e dobbiamo andare fino in fondo", ha affermato il tycoon newyorchese. "Sono davvero onorato di essere stato nominato per la presidenza. Non vedo l'ora di condividere le mia considerazioni con voi giovedi'", ha affermato anticipando alcuni temi del suo discorso di giovedi', dal rafforzamento delle frontiere alla lotta all'Isis. Ha poi definito "un onore correre con Mike Pence. "E' un grande uomo e sara' un grande vice presidente. Abbiate una fantastica serata . Ci vediamo domani sera e giovedi' sera - ha concluso - e a novembre vinceremo".

Furioso per la polemica sull discorso della moglie - Secondo la Cnn - Trump sarebbe "furioso" per la polemica sul discorso tenuto dalla moglie Melania alla convention repubblicana di Cleveland. Alcune frasi pronunciate dall'ex modella, ricordano quelle dette da Michelle Obama alla convention democratica del 2008. Su Twitter, il candidato repubblicano si era detto "molto orgoglioso" dell'intervento di Melania, da lui definita "la prossima first lady degli Stati Uniti". Paul Manafort, il manager della campagna elettorale di Trump, intanto spiega. "Se sapessi che qualcuno ha copiato, lo licenzierei". Poi ha precisato che "non c'è nessun plagiario", e le presunte parole copiate da Michelle Obama "non sono nemmeno frasi, ma giusto delle espressioni". In una intervista alla Nbc, Melania Trump ha detto che il discorso è stato scritto lei, salvo "un piccolo aiuto".

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