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Esteri
Usa, Donald Trump il 'moderato'. La svolta

 

Donald Trump non finisce di sorprendere nel bene e nel male.
Infatti, i primi dieci giorni di attività da "Presidente eletto" sono stati caratterizzati da toni molto più pacati -come è naturale- di quelli utilizzati nella campagna elettorale ma anche da inaspettate aperture.
Trump ha detto che non è interessato a far indagare Hillary Clinton per la storia delle email (è nel suo potere metterla sotto inchiesta) e poi ha detto che potrebbe ripensarci sull'Accordo di Parigi sul Clima che è stato una delle vetrine più utilizzate da Obama, anche se sul piano pratico gli ambientalisti di tutto il mondo rimproverano all'ex Presidente Usa che si sia trattato solo di un impegno di facciata da rispolverare solo sotto elezioni.
Resta invece salda la sua posizione contraria al trattato sul libero scambio il Tpp che sta creando molte preoccupazioni agli alleati storici degli Usa in Estremo Oriente e principalmente al Giappone (il premier giapponese è stato ricevuto dall'intera famiglia Trump nell'attico residenziale a New York) che vede rafforzarsi in questo modo l'influenza cinese sull'intera area del Pacifico e sul muro anti-immigrati con il Messico.
Dunque che amministrazione sarà quella del 45° Presidente dello Stato più potente del mondo la cui condotta riguarda il destino di tutti gli abitanti del globo?
Trump molto probabilmente sarà un Presidente assolutamente anomalo e questo si è già ampiamente capito dai toni usati in campagna elettorale ma queste prime mosse rivelano anche una sana dose di pragmatismo e concretezza nel non "perseguitare" la "già tanto provata" Hillary e tenere un atteggiamento di dialogo sul problema del Global Warming che, non dimentichiamolo, non è solo un campo di confronto ideologico ma anche molto concreto visto l'appoggio che le grandi compagnie di petrolio americane hanno dato a Trump che ha subito ricambiato dicendo che i combustibili fossili non devono affatto venire demonizzati.
Restano i grandi nodi irrisolti della composizione della squadra di governo ed anche qui il tycoon ha attaccato il concetto di "razzismo" ripudiando l'Alt Right prendendone le distanze e del possibile conflitto di interessi per le sue aziende.
Sulla questione medio-orientale Trump vuole affidare al genero la mediazione tra palestinesi e israeliani.
Questo il pensiero di Trump a dieci giorni dalla sua elezione rilasciato nella sede del quotidiano a lui più ostile, il New York Times alla presenza dell'editore Arthur Sulzberger Jr., dimostrando ancora una volta tutto il suo pragmatismo.

(www.giuseppevatinno.it)

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trump new york times





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