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Esteri
Usa, il percorso ‘da guerra’ di Trump per vincere le elezioni americane

Joe Biden avrebbe l’83% di possibilità di vincere le elezioni del 3 novembre mentre Donald Trump ne avrebbe soltanto il 16%. Questo significa che il democratico avrebbe 5 possibilità su 6 di diventare Presidente degli Stati Uniti. E’ la risposta di uno dei tanti sondaggi internazionali (questo proviene dalla Spagna), che danno a Biden un vantaggio piuttosto chiaro che si è ampliato da settembre, quando le opzioni di vittoria di Trump, erano il doppio di adesso.

Da quel mese sono successi tre momenti abbastanza importanti: il primo è che il virus ha toccato Trump e, se da un lato non lo ha indebolito sulla salute, lo ha ‘indebolito' nel vasto mondo delle scommesse, il secondo è che i sondaggi sono ancora tutti sfavorevoli e il terzo è che i margini di recupero si sono ristretti sia per il tempo sia perchè oltre 50 milioni di americani hanno già votato. Ogni giorno che passa senza che succeda nulla di positivo a favore del Presidente è un giorno che avvicina Biden alla vittoria.

Sembrerebbe fatta per i democratici ma la vittoria non è così certa e definitiva.In questo momento, le possibilità di vittoria di Trump sono le stesse che avrebbe una persona di perdere giocando alla roulette russa con un proiettile nel tamburo. Ci sono cinque probabilità che non accada nulla ma non a tutti viene voglia di giocare.

Ma il Presidente, che rimane un combattente nato, ha ancora qualche carta da giocare e qualche opzione. Prima di vedere queste opzioni è importante sapere che il sistema elettorale americano, non certo uno fra i più semplici, dà molta importanza alle realtà geografiche, agli Stati. Ogni Stato distribuisce un certo numero di voti che vanno tutti al candidato più votato. Il totale dei voti che dovranno essere distribuiti è 538 e si diventa Presidente degli Stati Uniti con 270.

Ci sono una dozzina di Stati considerati chiave che possono ‘passare di mano’. Alcuni sono solo rappresentativi ma altri ‘regalano’ molti voti. Uno di questi Stati decisivi è, ad esempio, il Michigan. Se il democratico guadagna il Michigan le sue possibilità di vittoria passano da 19 a 20, ma se invece vince Trump il pronostico di vittoria potrebbe ribaltarsi. E la stessa cosa può accadere in Minnesota, Wisconsin, Pennsilvania e Nevada.

Ma per vincere Donald Trump ha un cammino abbastanza complicato che parte dalla Florida dove deve obbligatoriamente guadagnare. Lo Stato del Sole che dà ben 29 delegati è tradizionalmente repubblicano ma ora i sondaggi lo danno in bilico con un leggero vantaggio di Biden (3 punti). Poi il tycoon deve assolutamente vincere nei suoi Stati e cioè Texas (+2), Arizona(-3), Alaska(+6), Ohio(+2), Iowa(+1).

Ma tutto questo non basterebbe perchè il tycoon dovrebbe vincere nella maggioranza degli Stati in bilico come l’Arizona(-3), nella Carolina del Nord(-3) e in Georgia(+0). Su questi Stati i due avversari si giocano dai 10 ai 15 punti.

Negli Stati denominati ‘cinture di ruggine’ Trump dovrebbe vincere come fece nel 2016, ossia Minnesota, Wisconsin,Michigan e Pennsilvania. Stavolta però Biden sembra essere molto più popolare di quanto era Hillary Clinton.

Una medesima situazione, dove Biden è più ‘amato’ della Clinton, si riscontra in Colorado, Nuovo Messico e Nevada. E qui il democratico ha una media di 12 punti di vantaggio.

Un’altra opzione positiva per Trump sarebbe quella di vincere nel Maine e nel New Hampshire, ma queste vittorie avrebbero valore solo se unite ai successi nelle ‘cinture di ruggine’.

E’ evidente che nessuno di queste possibilità è al momento facile per il Presidente e per questo motivo Joe Biden è favorito, praticamente perchè non deve fare nulla. Però mai dire mai , la rimonta è difficile ma non impossibile perchè gli Stati Uniti sono un Paese immenso, eterogeneo, dove si mischiano le correnti razziste, mai sopite, le spinte sociali ‘Black Lives Matter’, i disperati bisogni di molte classi sociali e le durezze di una grande popolazione bianche non acculturata che è molto più amante delle armi che dei computer e di internet.

Ma un dato al momento è certo e sorprendente : gli oltre 50 milioni di americani che hanno già votato facendo capire molto chiaramente che mai come stavolta il voto è importante. 

Ma per chi? 

Barack Obama ha continuato a dirlo 'bisogna andare a votare perchè questo è un voto decisivo per le sorti dell’America’. 

Forse gli americani stanno ancora credendo al loro ex Presidente? 

 

 

 

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