USA. Lo ‘zio Bernie’ alla conquista del milione di latini del Nevada

E’ bianco, giudeo di Brooklyn a New York ( nato da madre russa e padre polacco entrambi ebrei), e non dice un parola di spagnolo. E’ Bernie Sanders, lo ’tio Bernie’ lo zio Bernie che vuole vincere anche nelle primarie di oggi in Nevada, lo stato di tre milioni di abitanti di cui un terzo sono latini.

Nonostante questo forte handicap linguistico Sanders, che in Nevada non parte favorito, è da sempre un paladino dei lavoratori. Anche se non parla la  lingua si fa capire perfettamente da loro quando sostiene di volerli aiutare con la sanità e l’educazione.

Bernie Sanders alla conquista del Nevada

In questo Stato è impossibile vincere se non hai il gradimento dei latini che, per oltre il  70% ,lavorano negli hotel di Las Vegas, la prima industria della città.

E Sanders sa benissimo che il voto di oggi è importante. Per questo la campagna è stata preparata con grande spiegamento di mezzi, oltre 11 uffici elettorali nello stato di cui 8 solo a Las Vegas, pieni di volontari arrivati da ogni parte dell’America e persino dalla Germania e dalla Slovenia.

Ed anche il brand di ’tio Bernie’ nato per caso è davvero apprezzato, soprattutto dai bambini, che lo vedono alla televisione. I bambini non votano ma i loro genitori si. E zio Bernie arriva per aiutare tutti i lavoratori.

Bernie Sanders alla conquista del Nevada

Il voto in Nevada è il primo di tre appuntamenti ‘strong’.

Il Nevada è importante soprattutto perché può’ indicare davvero chi ha reali possibili di andare avanti a livello nazionale e chi no. E subito dopo il South Carolina con il voto decisivo degli afroamericani. E il 3 marzo il supermartedì dove si vota in Texas e California, gli stati più popolati nel Paese e dove si guadagna un terzo dei delegati necessari per ottenere la nomination( 228 in Texas e 415 in California).

E se ‘zio Bernie’ ce la fa oggi la strada verso la nomination dem potrebbe cominciare ad essergli meno pesante.