Nel suo ultimo giorno da presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha perdonato il suo ex consigliere, Steve Bannon. Lo comunica la Casa Bianca. Bannon, 66 anni, fu uno degli artefici della campagna elettorale che porto' Trump alla Casa Bianca nel 2016 e fu licenziato nell'agosto 2017 in seguito a una sua dichiarazione nella quale aveva contestato l'approccio dialogante adottato dalla Casa Bianca con la Corea del Nord. L'ex stratega di Trump e' accusato di appropriazione indebita di fondi raccolti per la costruzione di un muro anti migranti al confine tra Stati Uniti e Messico. Trump, oltre a Bannon ha concesso la grazia a 73 persone e ha commutato 70 sentenze.
La grazia all'ex consigliere Steve Bannon, figura di riferimento e icona internazionale della cosiddetta "alt-right", la "destra alternativa", e' stato uno degli ultimi atti della presidenza di Donald Trump. Del provvedimento ha riferito nella notte la portavoce Kayleigh McEnany, leggendo una nota della Casa Bianca. "Il presidente Trump ha accordato la piena grazia a Stephen Bannon" ha detto la responsabile, citata dalla Cnn e da altre emittenti americane.
"Gli inquirenti hanno perseguito Bannon sulla base di accuse di frode legate al suo coinvolgimento in un progetto politico". L'ex consigliere, che nelle ultime settimane si era riavvicinato a Trump dopo la rottura di alcuni anni fa, era stato arrestato per aver sottratto parte di 25 milioni di dollari donati da privati per la realizzazione di un tratto del muro anti-migranti al confine con il Messico. Insieme con Bannon, sono state graziate almeno altre 72 persone. Tra loro i rapper Lil Wayne e Kodak Black, perseguiti per reati legati al possesso di armi da fuoco, e l'ex sindaco di Detroit Kwame Kilpatrick.
I provvedimenti sono stati adottati a poche ore dal giuramento di Joe Biden, il candidato democratico eletto presidente il 3 novembre. Per la cerimonia, in programma a Washington nel pomeriggio, alle 16.30 americane, sono stati dispiegati migliaia di soldati della Guardia nazionale. A pesare il precedente del 6 gennaio, quando sostenitori di Trump avevano assaltato e occupato per ore la sede del Congresso, il parlamento degli Stati Uniti.
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