Berlino, il falco in politica. Il sogno? Addio all'euro
Potrebbe esserci un futuro in politica dietro l'attivismo di Jens Weidmann, il presidente della Bundesbank. E' quanto indicano all'Adnkronos fonti di Berlino, evidenziando come il giovane banchiere centrale, appena 47 anni, alla guida della BuBa dal febbraio 2011, abbia tenuto negli ultimi mesi un profilo insolitamente alto, per dare voce all'opposizione alle nuove misure sostenute dal presidente della Bce Mario Draghi. Ha stupito, peraltro, che all'indomani del varo del Quantitative Easing e alla vigilia del voto greco, Weidmann abbia abbandonato la tradizionale cautela dei banchieri centrali per rilasciare ben due interviste con precisi 'moniti' all'Eurotower e ad Atene.
A differenza dei suoi dieci precedessori, quasi tutti notevolmente più anziani, il presidente della Bundesbank potrebbe lasciare in anticipo il suo incarico (che scade nel 2019 e può essere rinnovato) non per una posizione di prestigio nel mondo della finanza privata ma per accettare una delle numerose proposte di entrare in politica. La sua rigidità verso le 'concessioni' della Bce sembra farne infatti un candidato ideale per il fronte sempre più vasto che sogna una frantumazione dell'euro e un ritorno al marco. Peraltro le pressioni a destra del partito anti-euro Alternative fur Deutschland, in forte ascesa nei sondaggi, potrebbero incrinare il forte concenso della cancelliera Angela Merkel nella stessa Cdu.