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Ecommerce, intesa tra Renzi e Alibaba. Lancio del vino italiano in Cina

Con il premier, Matteo Renzi, Alibaba lancia il vino italiano in Cina. La visita del presidente del Consiglio alla sede centrale del colosso dell'e-commerce, il Campus Alibaba, accanto al presidente Jack Ma, ha consentito di formalizzare l'accordo per promuovere l'agroalimentare italiano. L'intesa consentira' ai produttori italiani di soddisfare la crescente domanda di Made in Italy sulla piattaforma cinese (che conta oltre 430 mln di utenti), ma punta anche a combattere i casi di contraffazione. L'attenzione al Made in Italy sul mercato cinese e' notevole: a giugno, in occasione della settimana di promozione di prodotti italiani "Amazing Italy" sulle piattaforme gestite dal gruppo di Jack Ma, oltre mille prodotti italiani sono stati venduti in promozione su Tmall, Tmall Global, Tmall Supermarket, Juhuasuan e Alitrip. In quell'occasione era stato annunciato il lancio di nuovi store italiani, tra cui Pirelli, The Luxer e Mezzacorona, con l'obiettivo di arrivare a costruire un padiglione virtuale interamente italiano all'interno della piattaforma Tmall. Il 9 settembre prossimo, invece, sara' la "Giornata del vino", data scelta per l'assonanza tra i numeri (9-9) e la parola vino, che si pronunciano allo stesso modo, "jiu".

Le opportunita' sono in continua crescita. Secondo le stime dei manager di Alibaba, presentate nel maggio scorso, entro il 2020, il valore delle merci importate in vendita sule piattaforme Alibaba arrivera' a quota 245 miliardi di dollari. Gia' oggi, i prodotti dell'agroalimetare, dell'elettronica e dei prodotti per l'infanzia sono tra i piu' acquistati su Alibaba, presente in 224 tra Paesi e regioni, che per il futuro prevede di estendersi anche ai campi dei servizi finanziari, del cloud computing e dei big data con l'obiettivo di realizzare una tecnologia flessibile per costruire un'infrastruttura per il commercio a livello mondiale.

Punto debole del gigante di Jack Ma e' il problema della vendita di prodotti fake. Nei mesi scorsi, Alibaba e' stata sospesa dallo Iacc, la coalizione internazionale anti-contraffazione, dopo le proteste di diversi marchi, tra cui Gucci America, Michael Kors e Tiffany, che accusavano il gruppo di Jack Ma di avere tratto profitto dalla vendita di falsi sulle sue piattaforme. A fare discutere, poche settimane dopo, le parole di Jack Ma, secondo cui i falsi oggi sono in alcuni casi "meglio degli originali" e combatterli e' difficile come "combattere l'istinto umano", anche se poi aveva rassicurato l'intenzione di "lavorare assieme ai grandi marchi" per combattere la contraffazione. Proprio in questa chiave si inserisce l'accordo raggiunto tra il Ministero delle Politiche Agricole e Alibaba, formalizzato oggi con la visita di Renzi.

L'obiettivo e' promuovere le eccellenze agroalimentari e combattere i falsi, dal parmesan al prosecco contraffatto. Il bacino di utenti di Alibaba e' in crescita: la Cina e' il Paese al mondo con il maggiore numero di utenti internet, 710 milioni di persone, secondo gli ultimi dati ufficiali. Per individuare i falsi, il Ministero delle Politiche Agricole ha costituito una task force che ogni giorno cerca i prodotti contraffatti e li segnala ad Alibaba, che da parte sua si impegna anche in momenti di educazione dei venditori e dei consumatori sull'importanza delle indicazioni geografiche alimentari.

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