La grappa italiana punta a crescere all'estero - Affaritaliani.it

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La grappa italiana punta a crescere all'estero

Il giro d'affari complessivo della grappa italiana è di 300 milioni di euro

Il mondo della grappa italiana fatica a conquistare i mercati internazionali e le principali realtà del settore sono condizionate dall’andamento del mercato interno. Un settore all’interno del quale operano oltre 140 distillerie, caratterizzato da piccoli numeri, con pochi gruppi rilevanti e tanti micro-distillatori che non comeptono sui mercati esteri.

Secondo la ricerca di Pambianco Strategie di Impresa sui bilanci delle aziende specializzate nella produzione del distillato italiano per antonomasia, pubblicata nell’ultimo numero di Pambianco Magazine, il giro d’affari 2015 delle prime venti realtà italiane (escluse quelle che appartengono a gruppi il cui fatturato prevalente è legato a prodotti extra-grappa come Bottega, Stock e Branca) è pari a 223 milioni di euro contro i 225 del 2014. Inoltre, una quota superiore al 25% dipende dai primi due player, Bonollo spa (linee Consenso e Luigi Bonollo, oltre a produzione di alcol e grappa da imbottigliamento) e Bonollo Umberto (marchio Of), entrambi con un giro d’affari di 33 milioni di euro, e soltanto le prime dieci aziende presentano fatturati oltre i dieci milioni.