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Giornata mondiale della Sclerosi Multipla: Almirall e l'uso dei cannabinoidi

30 maggio 2020 - Giornata mondiale della Sclerosi Multipla

Cannabis, cannabinoidi, uso terapeutico, principi attivi, prescrizioni e indicazioni. Un tema, quello dell’uso terapeutico dei cannabinoidi, che ha origini molto lontane e di cui recentemente si è tornato a parlare. Un ambito in cui la ricerca scientifica lavora da anni, anche in relazione alla Sclerosi Multipla, ma su cui, quando si parla di trattamenti e opzioni disponibili per i pazienti, esiste ancora molta confusione. Fare chiarezza sul tema e sulle differenze in ambito terapeutico con l’aiuto di un esperto scientifico è oggi più che mai importante, soprattutto in vista della Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla - una malattia che colpisce 122.000 pazienti in Italia – che si celebrerà il prossimo 30 maggio in 70 Paesi del mondo. 

Proprio il recente periodo di lockdown ha avuto un impatto sulle persone affette da Sclerosi Multipla. 

“Il lockdown ha costretto molti pazienti affetti da Sclerosi Multipla ad interrompere i percorsi di fisioterapia e ne ha ridotto la mobilità, creando per loro disagi e riducendone l’autonomia funzionale. La possibilità di avere accesso a un trattamento farmacologico ha permesso ai pazienti di continuare almeno il trattamento della spasticità dovuta alla Sclerosi Multipla, sopperendo almeno in parte ai loro disagi” – afferma Diego Centonze, Professore ordinario di Neurologia presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Direttore dell’Unità di Neurologia presso l’IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed.

Proprio nell’ambito dei trattamenti per la spasticità dovuta a Sclerosi Multipla si inserisce Sativex, il primo e unico farmaco attualmente approvato e registrato a livello europeo a base di due principi della cannabis Sativa. 

La Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla è l’occasione per fare il punto sul tema dell’uso terapeutico dei cannabinoidi, sul valore del farmaco e sulla differenza con le preparazioni galeniche. 

“Nel panorama odierno c’è molta confusione sui diversi usi e formulazioni della cannabis in ambito terapeutico, alimentata anche dal fatto che tutt’ora non si conoscono tutti i principi attivi contenuti nella pianta della Cannabis Sativa” – conferma il Prof. Centonze.

Si parla infatti di Cannabis Sativa quando si fa riferimento alla pianta mentre per cannabinoidi si intendono i principi che questa contiene. Questi principi sono in grado di esercitare i loro effetti interagendo con i ricettori specifici presenti sulla superficie delle cellule umane, esercitando così un’azione terapeutica su diverse sintomatologie e su cui la ricerca scientifica da anni è al lavoro per classificarne tutte le varie tipologie.

“La distinzione che normalmente viene fatta è quella tra cannabinoidi naturali e sintetici. Tra i cannabinoidi naturalirientrano sia i fitocannabinoidi, ovvero prodotti che contengono l’intera inflorescenza (o le resine o altre parti della pianta) della Cannabis con tutti i suoi principi, sia i cannabinoidi per cui non viene utilizzata tutta la pianta, ma solo alcuni principi ben noti e selezionati. I cannabinoidi sintetici sono invece molecole identiche o simili a quelle contenute nella pianta di Cannabis Sativa ma prodotte in laboratorio, non provenienti quindi dalla pianta”, continua il Professor Centonze. 

In questo panorama esiste poi una distinzione tra preparazioni galeniche (oli, resine, bustine da utilizzare in infusione, ecc.) e il farmaco. Dal 2013 in Italia è, infatti, disponibile Sativex, il primo e unico farmaco attualmente approvato e registrato a livello europeo a base di due principi attivi naturali – il THC (delta-9-tetraidrocannaidinolo) e il CBD(cannabidiolo) – estratti da cloni di piante di cannabis Sativa appositamente selezionati, coltivati e processati. Il farmaco è disponibile sotto forma di spray. Sativex viene quindi somministrato per via oromucosale ed è attualmente indicato per il trattamento dei sintomi in pazienti affetti da sclerosi multipla con spasticità da moderata a grave. Solo in Italia, questo farmaco è stato utilizzato da oltre 10.000 pazienti.

Un valore, quello di essere registrato come farmaco, che ne garantisce sicurezza e modalità di somministrazione mirata per i pazienti, grazie alla comprovata efficacia dimostrata da numerosi studi clinici. Non ultimo la completa rimborsabilità da parte del Sistema Sanitario Nazionale, a differenza delle preparazioni galeniche che sono rimborsate dalle singole regioni in base a specifici requisiti.

Durante il recente periodo di lockdown, a supporto dei pazienti che fanno uso di questo farmaco, Almirall ha introdotto anche il servizio “Sativex home delivery”, per avere a casa il trattamento senza recarsi in ospedali, ambulatori e farmacie.  Il servizio di delivery – promosso da Almirall ed effettuato da PhSE, attraverso l'adesione da parte del Neurologo prescrittore e del Farmacista dispensatore – è del tutto gratuito per i pazienti. 

Infine, il farmaco Sativex, di cui Almirall detiene i diritti di commercializzazione, da dicembre 2019 non è più soggetto al Registro di Monitoraggio AIFA ed ha subito una riduzione di prezzo. Ciò significa che per la comunità è più economico, per i pazienti è più semplice accedervi e per i neurologi il processo prescrittivo risulta facilitato, essendo necessaria solo la compilazione di un semplice piano terapeutico cartaceo della durata di sei mesi (al quale, secondo le normative sanitarie D.Lvo 219/06 e DPR 309/90 va aggiunta la RNRL, ricetta non ripetibile limitativa).

Sono attualmente in corso altre ricerche scientifiche sull’utilizzo del farmaco e dei suoi principi attivi anche in altre patologie con l’obiettivo di poter garantire in futuro un allargamento delle attuali indicazioni.

 

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    giornata mondiale della sclerosi multipla; cannabinoidialmirallsativex


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