Arriva il libro nero sulla gestione delle energie rinnovabili in Italia
“Il buio stava calando intorno a loro e Gian Maria iniziava ad avere paura. I camion se ne erano andati e anche gli ultimi operai avevano terminato il turno. Sentì un brivido lungo la schiena. Sapeva di essere andato oltre e che indietro non sarebbe più potuto tornare. I soldi veri stavano finalmente arrivando e per lui anche il merito di essere riuscito a far partire un progetto così importante”.
Episodi di fiction si alternano alla ricostruzione giornalistica per cercare di fare luce, per la prima volta, su come sono andate le cose in Italia sul fronte delle energie rinnovabili. Per anni siamo stati il paese del Bengodi grazie agli incentivi più alti del mondo ma, come raccontano le cronache giudiziarie, in molti casi l’unica cosa verde e pulita sono stati i soldi dei cittadini. Un’inchiesta che, lontano da pregiudizi e assolutismi ideologici, inizia con le prime eclatanti inchieste degli anni d’oro dell’eolico, passa per l’Eldorado del solare e arriva ai giorni nostri con le biomasse. Un settore dove per anni lo Stato italiano ha investito i miliardi pagati dai consumatori via bolletta elettrica, garantendo ritorni stratosferici a chi di soldi non ne aveva certo bisogno. Dal Nord al Sud dell’Italia politici compiacenti hanno permesso che tutto ciò accadesse nella quasi totale indifferenza, favorendo, oltre “ai soliti noti”, americani, tedeschi, cinesi e russi. Al territorio, ai lavoratori e a molti imprenditori italiani sono rimaste solo le briciole se non addirittura i fallimenti.

A farne le spese, oltre a loro, anche il paesaggio e, soprattutto, le generazioni future. Il sole, le ali e la civetta raccoglie anche la testimonianza diretta di “chi c’era” e ha vissuto gli anni del boom delle rinnovabili, oltre ad un’intervista in esclusiva a Mattia Fantinati, parlamentare del Movimento 5 Stelle e capogruppo per il Movimento in X Commissione Attività Produttive commercio e turismo. “Vivere in un mondo più pulito, dove poter decidere come utilizzare le risorse e quanto spendere, è un sogno che non abbiamo il diritto di infrangere”, ha dichiarato Lucia Navone. “Proprio in questi giorni il Ministro Flavio Zanonato ha proposto di introdurre dei bond per spostare nel tempo l’onere su famiglie e imprese. 12 miliardi all’anno è il costo delle rinnovabili e, se la proposta passerà, imprese e famiglie potranno spalmarlo su un periodo più lungo facendo così diminuire l’onere annuale delle nostre bollette che sono le più care d’Europa. Non dimentichiamo però che, secondo i dati di Transparency, la corruzione in questo settore, ha già sottratto 900 milioni di euro. Ma non solo. La maggior parte delle inchieste giudiziarie sono ancora in corso e le conseguenze dei fallimenti a catena stanno emergendo solo ora”. “Il conto”, ha concluso Navone, “rischia di essere ancor più salato di quanto stimato fino ad oggi e, almeno di questo, non possiamo gravare le generazioni future. Soprattutto poi, se come spesso succede, nessuno se ne assumerà la responsabilità dal momento in cui, al “desco delle energie pulite” si sono sfamati un po’ tutti. Anzi, il merito va soprattutto al Governo Berlusconi che per anni ha invocato il ritorno al nucleare”.
Lucia Navone, giornalista, autrice ed esperta di comunicazione ambientale. Per dieci anni ha curato le relazioni con i media per conto del WWF Italia e oggi i suoi articoli sono ospitati su riviste del settore ambiente ed energia. In passato ha collaborato con il settimanale Gioia e altre testate femminili. Attraverso il suo blog, www.lucianavone.it, ha iniziato a raccogliere, tra i primi, le storie di chi ha vissuto il boom delle rinnovabili, da cui il libro ha preso ispirazione.
Il sole, le ali e la civetta
Energie rinnovabili, la mangiatoia perfetta per imprenditori senza scrupoli, sottobosco politico e malavita organizzata
di Lucia Navone
(pp. 205 - euro 13,00 - Alpine Studio Editore)