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Cop26, ok patto di Glasgow annacquato dall'India. Carbone non sarà eliminato
Alok Sharma (Lapresse)

Cop26 accordo ma passo indietro per il carbone. Presidente Sharma si scusa (e si commuove). Greta Thunberg: "Solo bla bla bla, non ci arrendiamo"

Cop26, accordo ridotto sul clima sul clima a Glasgow. Il presidente Sharma si scusa e si commuove: lacrime durante l'annuncio dell'intesa che mostrano tensione e delusione per il passo indietro sul carbone. L'India ha imposto infatti una frenata su questo punto ottenendo di sostituire il termine "phase out" (uscita) dal carbone per la produzione energetica con il termine "phase down" (diminuzione). Sempre l'India ha chiesto che fosse aggiunta la previsione di finanziamenti per sostenere la transizione energetica. I Paesi si impegnano a tenere il riscaldamento globale sotto 1 grado e mezzo dai livelli pre-industriali.  "La Cop26 è finita. Ecco un breve riassunto: Bla, bla, bla. Ma il vero lavoro continua fuori da questi saloni. E noi non ci arrenderemo mai, mai", ha scritto su Twitter l'attivista svedese Greta Thunberg. Vediamo i dettagli dell'accordo e le reazioni.

Cop 26, accordo sul clima al ribasso. Testo indebolito per accontentare l’India sul carbone

Il vertice delle Nazioni Unite sul clima, meglio noto come COP26, ha approvato l'accordo, da alcuni definito "storico", che contiene le linea guida perché il pianeta rispetti l'obiettivo, fissato a Parigi, di limitare il riscaldamento globale di 1,5 gradi entro il 2100 rispetto ai livelli preindustriali. Ma l'India ha introdotto all'ultimo minuto una modifica per ammorbidire il riferimento alla fine del carbone, il maggiore responsabile delle emissioni responsabili dei gas serra, e ha fatto sostituire il termine 'phase out' con "phase down, nonostante il testo contenesse la grande novità di fare riferimento per la prima volta alla necessità di porre fine ai combustibili fossili. In un intervento dinanzi alla plenaria, dopo due settimane di negoziati, il rappresentante indiano ha chiesto di modificare la formulazione dell'articolo che proponeva la progressiva eliminazione delle centrali a carbone senza un sistema di cattura dell'anidride carbonica. L'articolo 36 chiedeva di "accelerare gli sforzi per eliminare gradualmente il carbone senza sistemi di cattura del carbonio e sussidi inefficienti per i combustibili fossili", che di per sé era già un indebolimento di una proposta precedente più diretta. L'India ha proposto di inserire invece di "eliminazione" la "riduzione progressiva", un emendamento che è stato accettato a malincuore dal resto dei Paesi, che in molti casi hanno mostrato esplicitamente il loro disappunto.

Cop26, presidente Sharma in lacrime si scusa. John Kerry: "Buon negoziato"

Nonostante l'opposizione di molti alla plenaria, i partecipanti hanno comunque approvato il Patto per il clima di Glasgow: del resto, se i negoziati fossero falliti, sarebbe stato un fallimento di dimensioni storiche. Il presidente della Cop26, il britannico Alok Sharma, ha chiesto, con le lacrime agli occhi, "scusa per come si è sviluppato il processo"; e si è interrotto per due volte di fronte alla sorprendente richiesta indiana dell'ultimo minuto. Tra gli applausi la Svizzera ha criticato che la proposta sia stata "annacquata in un processo senza trasparenza", mentre l'Unione Europea ha affermato che "avrebbe voluto andare oltre" negli idrocarburi, ma ha chiesto l'approvazione del testo, sebbene le nuove modifiche fossero "ancora più deludenti "rispetto alla formulazione originale. L'inviato per il clima, John Kerry, ha detto che in "un negoziato tutti sono insoddisfatti" e "questo è un buon negoziato". L'accordo accelera l'azione contro il cambiamento climatico ed esorta i Paesi ad aumentare i loro obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030, sebbene riconosca che i Paesi hanno "responsabilità comuni ma differenziate". Il testo riconosce anche che limitare il riscaldamento a 1,5°C richiede "riduzioni rapide, profonde e sostenute delle emissioni globali di gas serra, compresa una riduzione del 45% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030 rispetto al livello del 2010". Per quanto riguarda i finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo, uno dei punti che ha sollevato le maggiori tensioni, il Glasgow Climate Pact esorta gli Stati ricchi a "raddoppiare" almeno il loro contributo all'adattamento dei Paesi più svantaggiati entro il 2025 rispetto ai livelli del 2019. I Paesi in via di sviluppo si sono detti delusi per la mancata creazione di un meccanismo formale per la consegna dei fondi alle nazione colpite dagli impatti climatici.

Cop26, Ue, "Patto di Glasgow mantiene obiettivo +1,5° Accordo Parigi"

La Commissione Europea ritiene che il "Patto di Glasgow" adottato da quasi 200 Paesi alla Cop26 a Glasgow mantenga "vivi gli obiettivi dell'accordo di Parigi, dandoci l'opportunità di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C".  "Abbiamo fatto progressi sui tre obiettivi che ci eravamo prefissati all'inizio della COP26", ha dichiarato in una nota la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Ma non dobbiamo perdere tempo, abbiamo ancora un lavoro difficile davanti a noi".

Clima, Cingolani: "Non soddisfatto, ma compromesso fa parte della diplomazia"

Cop26, Roberto Cingolani analizza il patto di Glasgow: "Non è un compromesso annacquato, dovevamo portare a bordo tutto il mondo, più di 195 Paesi, con un accordo che doveva tenere la barra a 1,5 gradi il riscaldamento globale e non a 2: India e Cina hanno posto sostanzialmente un veto, hanno chiesto un alleggerimento di una condizione che, posso garantire, è abbastanza marginale, però questo ci ha consentito di averli a bordo nella Cop che adesso ha sancito le regole di trasparenza e implementazione per quello che faremo nei prossimi anni. Io non sono soddisfattissimo, però mi rendo conto che con queste dimensioni a questi livelli, purtroppo il compromesso è parte del mestiere. Qui non si tratta di tecnica, ma di diplomazia", spiega il ministro per la Transizione ecologica ai microfoni di Rainews24.

Clima, Boris Johnson: "Progressi importanti, mantenuto vivo obiettivo 1,5 gradi"

Il premier inglese Boris Johnson al termine del Cop26 di Glasgow. spiega: "Abbiamo fatto progressi importanti al Cop26. Abbiamo mantenuto in vita l'obiettivo 1,5 gradi e fatto enormi progressi su carbone, automobili, finanziamenti e alberi. E mentre c'è ancora così tanto da fare per salvare il nostro pianeta, guarderemo indietro alla Cop26 come al momento in cui l'umanità finalmente si è resa conto del cambiamento climatico"

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