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Edison apre il dibattito sui cambiamenti climatici in vista della cop 21

In Europa sono circa 90 i miliardi di metri cubi di acqua destinati alla produzione di energia elettrica (circa il 37% del totale disponibile), mentre i settori agricolo e industriale impiegano rispettivamente 74 e 31 miliardi di metri cubi. La restante parte è sfruttata per impieghi urbani (19%).
In Italia vengono impiegati circa 7 miliardi di metri cubi di acqua per la produzione di energia elettrica, che rappresenta il 13% del totale utilizzabile, mentre il settore industriale e quello urbano esprimono un fabbisogno equivalente che si attesta intorno al 18% dell’acqua utilizzabile. Il settore agricolo, invece, è quello che assorbe una maggiore quantità della risorsa idrica con il 46% della disponibilità.
Nel nostro Paese con l’idroelettrico, nel 2014, sono stati prodotti circa 59 TWh di elettricità, pari al 21% della produzione lorda di energia elettrica. L’acqua rappresenta la principale fonte di energia rinnovabile: sempre nel 2014 la sua quota nel mix di fonti rinnovabili è stata del 48% (mentre il fotovoltaico si attesta al 20% e l’eolico al 13%).
La gestione delle infrastrutture idroelettriche richiede una particolare attenzione per l’utilizzo ottimale delle risorse idriche compatibilmente con la biodiversità degli ecosistemi, ma anche in relazione alle misure di controllo e difesa del territorio dai dissesti idrogeologici. Edison, che ha introdotto da oltre un secolo la produzione idroelettrica in Italia, custodisce una memoria storica senza pari in Europa nella gestione delle centrali idroelettriche ed è da sempre attenta ai temi ambientali e sociali.
Il ciclo di seminari per stimolare il confronto sulla sfida ai cambiamenti climatici anche in vista dell’evoluzione dei “negoziati sul clima” che porteranno alla COP21 di Parigi 2015 rientra nel ricco calendario di eventi “Edison Open 4EXPO”, che la società energetica dedica al Paese in occasione dei sei mesi dell’Esposizione Universale. Il 2 ottobre si terrà il secondo incontro sulla “Geopolitica dei cambiamenti climatici” e il 15 ottobre il seminario dedicato a “La Regione Mediterranea e la sfida dei cambiamenti climatici”.