Fermato il cantiere del gasdotto Tap - Affaritaliani.it

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Fermato il cantiere del gasdotto Tap

Stop del prefetto all'espianto degli ulivi

Cancello sbarrato al cantiere Tap per la costruzione del gasdotto che partirà dall'Azerbaijan e approderà a Melendugno: la multinazionale ha aderito alla richiesta del prefetto di Lecce, Claudio Palomba, di sospendere almeno temporaneamente i lavori di espianto degli ulivi in attesa di un chiarimento da parte del ministero dell'Ambiente.

Palomba chiede di capire se la prescrizione 'A44', relativa proprio al programma di spostamento degli alberi, risulti pienamente ottemperata (come sostiene Tap, sventolando l'ok dell'Osservatorio fitosanitario regionale ) o se sia necessaria un'ennesima pronuncia da parte della Regione (come afferma il Comune di Melendugno). Tutto si gioca sulla linea sottile dell'interpretazione di procedimenti autorizzativi estremamente complicati ma anche sul filo di una tensione che martedì 21 marzo è arrivata alle stelle, con gli scontri sfiorati tra manifestanti e forze dell'ordine.

Cittadini e attivisti da giorni presidiano il cantiere, nei pressi del quale un contadino ha messo a disposizione un terreno, che è stato trasformato nella base operativa della gente che protesta contro l'espianto degli ulivi ma anche contro la realizzazione del gasdotto in genere, nella convinzione che la presenza di questa infrastruttura sia incompatibile con la vocazione turistica di un territorio qual è Melendugno.

In attesa che da Roma arrivi la notizia che potrebbe fermare per un tempo piuttosto lungo i lavori o dargli il definitivo via libera, in contrada San Basilio è un continuo via vai. Tante sono le persone che ogni giorno si recano a fare la loro parte al presidio, compresi alcuni amministratori dei paesi limitrofi a Melendugno, che martedì hanno accompagnato il sindaco Marco Potì al colloquio con il prefetto.

Per il primo cittadino sarebbe auspicabile che Tap sospendesse l'espianto degli alberi, in attesa dei necessari chiarimenti anche su questioni successive alle eradicazioni, come la realizzazione del microtunnel. "Considerato che la stagione turistica è ormai alle porte, e che la società è obbligata a bloccare i lavori durante l'estate - ragiona Potì - tanto varrebbe rimandare l'avvio della costruzione all'autunno, quando molte questioni potrebbero essere chiarite". La speranza - per il Comune di Melendugno e per il Comitato No Tap - resta comunque che l'opera venga realizzata altrove.