Il Giappone dimentica Fukushima. Abe: "Nucleare fonte importante"
Il governo giapponese ha approvato formalmente un piano di politica energetica in virtu' del quale continuera' a utilizzare la fissione atomica per produrre l'elettricita. Il piano annulla i progetti del precedente esecutivo, che dopo il disastro di Fukushima nel 2011 aveva promesso di eliminare gradualmente il nucleare. La decisione si preannuncia come impopolare e del resto lo stesso primo ministro, Shinzo Abe, ha dovuto faticare non poco a convincere i riottosi all'interno della sua stessa formazione, il Partito Liberaldemocratico, e del partner della coalizione, il Nuovo Komeito. Tanto che alla fine, dopo varie revisioni, il governo ha deciso di definire l'energia nucleare come "una fonte importante".
Il governo di Abe non ha previsto nel programma percentuali specifiche rispetto al 'mix" energetico anche perche' non e' in grado di prevedere quanti reattori potranno superare i nuovi standard di sicurezza, rafforzati dopo Fukushima, ed essere riattivati (secondo una recente analisi di Reuters, non piu' dei due terzi degli attuali 48 reattori) ne' il volume di rinnovabili che sara' disponile. Per chiarire pero' che vuole aumentare le energie non contaminanti, il governo promette nel testo di introdurre fonti 'verdi' "di gran lunga superiori a quelle promesse dai precedenti governi".