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Giornata mondiale dell'ambiente: ripristinare gli ecosistemi la vera sfida

Giornata mondiale dell’ambiente 2021: anche quest’anno le Nazioni Unite lanciano il grande evento sotto lo slogan #GenerationRestoration, il ripristino degli oceani. "Il degrado degli ecosistemi sta già mettendo a rischio il benessere del 40% dell’umanità. Per fortuna la Terra è resiliente: ma ha bisogno del nostro aiuto”, ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in occasione del discorso di apertura del World Environment Day. L'obiettivo è semplice: promuovere un’azione ambientale positiva, in grado di sensibilizzare, quante più persone possibili, verso una maggiore tutela del pianeta. La sfida dell'Onu si inserisce all'interno di un "cammino" che dura già da diversi anni: la prima giornata si è tenuta nel 1974 con lo slogan "Only One Earth".

Nel corso del tempo, il 5 giugno, da "ricorrenza di nicchia" si è trasformato in un piattaforma globale: a oggi è evento che opera una campagna di sensibilizzazione sul tema dell’ambiente in ben oltre cento Paesi del mondo. A fare da apripista quest'anno è il Pakistan, protagonista di una serie di importanti traguardi, tra i quali: il raggiungimento di un miliardo di alberi piantati, il ripristino globale di 150 milioni ettari di terre degradate e deforestate, la creazione di una nuova area marina protetta e il lancio del primo "green bond" nell'ambito dell'iniziativa "Finanza della natura". 

Inoltre, questa Giornata mondiale dell'Ambiente sarà il momento di avvio del decennio (2021-2030) delle Nazioni Unite sul ripristino dell’ecosistema. Una missione globale che non punta solamente a "riparare", "ricostruire" aree delimitate del pianeta, bensì impostare una nuova relazione tra uomo e natura: un dialogo e non più uno scontro, capace di creare connessioni ed empatia. Ma per fare ciò- ha ricordato il segretario generale delle Nazioni Unite- Guterres, serve l'aiuto di tutti, nessuno escluso: "Il ripristino dell’ecosistema è un’impresa globale su vasta scala. Significa riparare miliardi di ettari di terra, un’area più grande della Cina o degli Stati Uniti, in modo che le persone abbiano accesso a cibo, acqua pulita e lavoro”. Non c'è più tempo per aspettare, "questo è il nostro momento. Non possiamo tornare indietro nel tempo. Ma possiamo coltivare alberi, rendere più verdi le nostre città, rinaturalizzare i nostri giardini, cambiare la nostra dieta e pulire i fiumi e le coste. Siamo la generazione che può fare pace con la natura. Diventiamo attivi, non ansiosi. Siamo audaci, non timidi. #GenerationRestoration”, ha sottolineato Guterres. Parole positive e di speranza, che spronano verso un "agire" comune:  “Da oggi al 2030, il ripristino di 350 milioni di ettari di ecosistemi terrestri e acquatici degradati potrebbe generare 9.000 miliardi di dollari di servizi ecosistemici, e rimuovere fino a 26 miliardi di tonnellate di gas serra dall’atmosfera. I benefici economici sono dieci volte superiori alla spesa per gli investimenti, mentre non fare nulla è almeno tre volte più costoso che il ripristinare l’ecosistema”, ha concluso il segretario dell'Onu. 

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