Nucleare, pronto nel 2025 il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi
Vedrà la luce nel 2025 il deposito unico nazionale dove confluiranno tutti i rifiuti radioattivi prodotti nel nostro Paese. E’ quanto emerso dal convegno dal titolo “Messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi. Verso un deposito unico nazionale” che si è tenuto oggi a Roma, organizzato dal Centro per un futuro sostenibile, in collaborazione con la Sogin, la società pubblica che si occupa dello smantellamento delle centrali nucleari nel nostro Paese.
Nonostante infatti il nucleare come fonte energetica in Italia non esista più dal 2011, sul nostro territorio esistono ancora otto siti nucleari (tra ex centrali elettriche e centri di stoccaggio) che continuano a custodire materiale radioattivo. Non solo. In Italia ogni anno vengono inoltre prodotti 500 metri cubi di rifiuti radioattivi da comparti come la medicina nucleare, e alcune attività industriali e di ricerca.
Di qui la necessità di creare un deposito unico nazionale, ovvero un’infrastruttura ambientale di superficie dove mettere in totale sicurezza tutti i rifiuti radioattivi prodotti in Italia. Sarà la Sogin ad occuparsi della localizzazione e della realizzazione del deposito nel quale confluiranno circa 75 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività.
Per realizzare il deposito nazionale e l’annesso parco tecnologico è previsto un investimento complessivo di circa 1,5 miliardi di euro, di cui 650 milioni di euro (43%) per la localizzazione, progettazione e costruzione della struttura, 700 milioni di euro (47%) per infrastrutture interne ed esterne e 150 milioni di euro (10%) per la realizzazione del Parco Tecnologico.
Ma non è tutto. La costruzione del deposito avrà anche importanti ricadute occupazionali: la sua realizzazione genererà infatti circa 1500 occupati l’anno per 4 anni e la sua gestione produrrà circa 700 posti di lavoro.
Rosamaria Freda