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Spreco alimentare, allarme ambientale: responsabile del 10% delle emissioni
Fonte pexels

Lo spreco alimentare non è solo un'azione socialmente dannosa, bensì genera impatti negativi anche a livello ambientale. Secondo la fotografia scattata dal report Food waste index report 2021 delle Nazioni Unite lo spreco di cibo nel 2019 ha causato tra l'8% e il 10% delle emissioni globali di gas serra nel mondo. Un impatto negativo che influisce anche sui sistemi di gestione dei rifiuti e sul consumo di risorse, se pensiamo che circa 1,4 milioni di ettari di terreno coltivabile vengono utilizzati per produrre alimenti che non verranno mai consumati.

Lo spreco alimentare incide su una molteplicità di aspetti: cambiamento climatico, biodiversità, inquinamento e stile di vita, generando dislivelli sociali e ambientali notevoli. Ridurre la portata del fenomeno- secondo l'Onu- porterebbe a degli effetti sicuramente positivi: consistente taglio delle emissioni di gas serra, rallentamento della distruzione della natura attraverso la conversione dei terreni, aumento della disponibilità di cibo e riduzione della fame. Un fenomeno che- purtroppo- colpisce ancora 690 milioni di persone al mondo, destinate ad aumentare a causa dell'emergenza coronavirus.

A livello di numeri- secondo il report- il 17% del cibo disponibile al consumo dell'intero globo viene sprecato. Si tratta in pratica di 931 milioni di tonnellate finite nei secchi della spazzatura di numerose famiglie, rivenditori, ristoranti e servizi alimentari. Il peso è equivalente a quello di 23 milioni di camion con un pieno carico di 40 tonnellate.

In particolare il Food Waste Index Report 2021 del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep) e l'organizzazione Wrap rivela che  "a buttare cibo per la maggior parte sono le famiglie che scartano l'11% di alimenti, mentre servizi e punti vendita al dettaglio ne sprecano rispettivamente il 5% e il 2%".  Mentre a livello globale "vengono gettati 121 chilogrammi di cibo a testa l'anno, con 74 chilogrammi a livello familiare". 

L’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 12.3 dell’Agenda ONU 2030 punta a dimezzare lo spreco alimentare globale pro capite, ma l'obiettivo è ancora lontano. Che cosa fare quindi? Per il ceo di Wrap, Marcus Gover, "non riusciremo a raggiungere questo obiettivo entro i tempi stabiliti dall'Agenda 2030 se non aumenteremo significativamente gli investimenti per affrontare lo spreco a livello globale. Questa deve essere una priorità per governi, organizzazioni internazionali, imprese e fondazioni filantropiche".

 

 

 

 

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