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bottiglie aperte ape piccola

"Rosso corposo, armonico e persistente: è un vino scandinavo". Oggi è quasi impossibile ascoltare da un sommelier queste parole. Potrebbe non esserlo tra vent'anni. Perché i cambiamenti climatici stanno modificando la mappa dei vini, consentendo ad alcuni territori di produrre uve di qualità.

A causa del riscaldamento globale e degli scompensi climatici, le zone vinicole tradizionali potrebbero essere presto minacciate. Al contrario, territori inospitali per mosti e botti potrebbero fiorire. E' l'ipotesi formulata da Fernando Zamora, ricercatore dell'Università spagnola di Tarragona. Italia e Francia, quindi, dovranno "pensare a nuove strategie". Al contrario, alcune zone famose solo per la birra, hanno già iniziato a produrre vino di buona qualità. E le temperature in aumento amplieranno questo fenomeno. In Germania si cominciano ad avere vini dove fino a poco fa era uimpossibile produrre. E anche la Danimarca si è data all'uva.

I vigneti del futuro saranno in Tasmania, in Nuova Zelanda, nel sud del Cile, in Ontario e in altre parti del Canada. E ancora Inghilterra e sulle rive tedesche del Reno. E' tutta una questione di clima: la temperatura troppo basse o troppo alte, i fenomeni climatici e le improvvise gelate intaccano la qualità del vino, la maturazione dei tannini e gli zuccheri. Entro il 2050, la temperatura globale potrebbe aumentare di due gradi centigradi, con il risultato di portare siccità in zone oggi ideali per la produzione del vino e mitigare altri territori oggi inospitali.

Senza arrivare alle conseguenze più tragiche (la fine della produzione), l'effetto più immediata potrebbe riguardare una variazione nella struttura dei vini. Alcuni bianchi delicati, ad esempio, potrebbero diventare più intensi, "colorarsi" con note floreali. Allo stesso tempo i rossi diventeranno sempre più ricchi, corposi e fruttati. E' quello che già sta avvenendo in due zone francesi come Alsazia e Beaujolais. In Linguadoca il caldo secco ha portato una gradazione maggiore. Anche altre regioni dovranno adattarsi. Ad esempio puntando su uve che si adattino meglio a un clima più caldo. La soluzione quindi potrebbe arrivare dal sud. In alcune zone di Spagna, Portogallo e Italia il caldo non è un problema.

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