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Bonus raccolta differenziata 2023: cos'è e come funziona

La gestione dei rifiuti è un tema sempre più importante per la società, in un'epoca in cui la riduzione dell'impatto ambientale rappresenta una delle principali sfide a livello globale. La raccolta differenziata è un'azione concreta che i cittadini possono intraprendere per contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale e della quantità di rifiuti destinati alle discariche. In quest'ottica, il bonus raccolta differenziata 2023 rappresenta un'opportunità per incentivare la corretta gestione dei rifiuti a livello nazionale.

Questo incentivo prevede un premio economico per le aziende che aderiscono e rispettano le regole della raccolta differenziata. L'iniziativa, promossa dal Governo, si inserisce in un contesto di crescente attenzione per la riduzione dell'impatto ambientale dei rifiuti e mira a premiare i comportamenti virtuosi e a incentivare l'adozione di buone pratiche nella gestione degli stessi.

In particolare, il bonus prevede un incentivo per le aziende che rispettano determinati comportamenti. Rappresenta quindi un incentivo concreto per coloro che rispettano le regole e contribuiscono in modo attivo alla riduzione dell'impatto ambientale dei rifiuti. Inoltre, il bonus può essere un'opportunità per aumentare la quantità di materiali riciclabili recuperati e ridurre la quantità di rifiuti destinati alle discariche, riducendo i costi di smaltimento e creando posti di lavoro nel settore della gestione dei rifiuti.

In questo articolo, analizzeremo in dettaglio le modalità di attivazione del bonus e le sue possibili implicazioni sulla gestione dei rifiuti, con l'obiettivo di fornire ai responsabili delle aziende tutte le informazioni necessarie per aderire all'iniziativa e contribuire in modo attivo alla riduzione dell'impatto ambientale dei rifiuti.

 

Indice degli argomenti:

 

 

Cos'è il bonus raccolta differenziata 2023

Quando parliamo di bonus raccolta differenziata non facciamo riferimento a una novità assoluta. Si tratta infatti di un incentivo che era già presente nella Legge di Bilancio 2019 e che è stato recuperato e ripristinato (o potremmo anche dire riciclato) dall'attuale Governo guidato dalla premier Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, e inserito nella Manovra 2023. In sintesi consiste in un incentivo per lo smaltimento di rifiuti destinato non ai singoli cittadini, ma alle aziende, che possono ottenere fino a 20mila euro in crediti d'imposta se acquistano materiale riciclato proveniente dalla raccolta differenziata. Un inventivo che è stato rifinanziato dall'attuale esecutivo di centrodestra con un fondo aggiuntivo di 10 milioni di euro.

L'obiettivo di questo bonus è chiaramente esplicitato all'interno Legge di Bilancio. Si vuole in particolare “incrementare il riciclaggio delle plastiche miste e degli scarti non pericolosi dei processi di produzione industriale e della lavorazione di selezione e di recupero dei rifiuti solidi urbani, in alternativa all'avvio al recupero energetico, nonché al fine di ridurre l'impatto ambientale degli imballaggi e il livello dei rifiuti non riciclabili derivanti da materiali da imballaggio”.

Si tratta di un incentivo che si aggiunge ai bonus per l'edilizia e le ristrutturazioni domestiche. Un'agevolazione che vuole premiare le realtà virtuose del nostro pianeta, quelle che si pongono come obiettivo la riduzione del consumo di plastica e di altri materiali inquinanti. Da qui la volontà di offrire un incentivo economico alle imprese che si dimostrano particolarmente attente ed efficienti nel promuovere politiche di protezione dell'ambiente, ad esempio utilizzando imballaggi realizzati con materiale riciclato piuttosto che generare invece nuovi materiali e quindi nuovi futuri rifiuti.

Per il momento comunque, va sottolineato, tale bonus non è pensato per i privati cittadini. Solo le aziende che necessitano di imballaggi potranno infatti ottenere un credito d'imposta nei confronti dell'Agenzia delle Entrate attenendosi a determinate regole. Per ricevere l'incentivo sarà infatti necessario che l'impresa richiedente sia in grado di provare e documentare i costi sostenuti per l'acquisto di prodotti provenienti da raccolta differenziata.

Gli obiettivi del bonus riciclaggio 2023

Abbiamo visto una panoramica molto generica su cos'è questo bonus, a chi è rivolto e come funziona. Focalizziamoci adesso sugli obiettivi perseguiti dall'incentivo dedicato alla raccolta differenziata nel nostro paese. In particolare, tale iniziativa del Governo è volta a incentivare lo smaltimento dei rifiuti e l'acquisto di prodotti provenienti dalla differenziata. Proprio per questo si tenderà a dare un premio a tutte quelle aziende che daranno la propria preferenza, nell'acquisto di materiale per l'imballaggio, a materiali che siano provenienti dalla raccolta differenziata. 

Un altro obiettivo non secondario è la riduzione dell'impatto ambientale e della quantità di rifiuti impossibili da riciclare. Il terzo è dare una spinta in più al recupero energetico, dal momento che la raccolta differenziata è un processo che permette di risparmiare anche energia.

Come funziona il bonus raccolta differenziata

Abbiamo appena visto cos'è il bonus riciclaggio e quali sono gli obiettivi per i quali è stato istituito. Ma come funziona più nel dettaglio? Il meccanismo è piuttosto semplice. Le aziende che vorranno beneficiarne dovranno acquistare imballaggi provenienti, come abbiamo già detto, da industrie che lavorano materiale riciclato. In altre parole i loro imballaggi dovranno essere biodegradabili e compostabili. Una volta effettuato l'acquisto, dovranno conservare scontrini e fatture del biennio 2023-2024 come prova e documento fiscale, al fine di poter recuperare fino al 36% della spesa sostenuta tramite credito d'imposta, con un limite stabilito a 20mila euro.

Per quanto riguarda tale credito d'imposta, i criteri di applicazione e i requisti devono essere ancora diffusi e confermato da un decreto del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, e potrebbero arrivare già in queste settimane.

Quello che già sappiamo è che la documentazione che attesta l'acquisto del materiale in questione dovrà essere conservata e che bisognerà compilare correttamente il modello F24 da inviare all'Agenzia delle Entrate, inserendo la spesa nella dichiarazione dei redditi.

Come richiedere il bonus raccolta differenziata 2023

Non sono state ancora specificate, per il momento, le regole per la richiesta del bonus. Le uniche informazioni certe riguardano, come abbiamo appena sottolineato, la necessità di conservare la documentazione che attiene all'acquisto dei materiali d'imballaggio riciclati e la corretta elaborazione dell'F24, già disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate, da inviare telematicamente insieme al resto della documentazione.

Tale operazione, con le relative pratiche burocratiche, può essere espletata in autonomia dall'azienda che decide di avvalersi del bonus. In alternativa, è possibile rivolgersi un intermediario per una consulenza, o anche affidare la pratica al proprio commercialista di fiducia.

Chi sono i beneficiari del bonus raccolta differenziata

Sei un privato cittadino che si attiene alle regole della raccolta differenziata previste dal proprio comune? Il tuo comportamento è corretto, ma questo incentivo non si rivolge a te. Lo sgravio fiscale è infatti destinato esclusivamente alle imprese che dimostrano di aver acquistato imballaggi riciclati. Tali materiali devono essere biodegradabili e compostabili, ai sensi dell'attuale normativa UNIEN 13432:2002. Nel dettaglio, i materiali ammessi sono alluminio, carta, vetro e PET (polietilene tereftalato).

L'obiettivo dell'incentivo è, come abbiamo già visto, la riduzione dell'impatto ambientale e della quantità di rifiuti non riciclabili che provengono dalle tipologie di materiale utilizzato per l'imballaggio. Anche se spesso non ci facciamo caso, infatti, una grande percentuale dei rifiuti che produciamo e che gettiamo, non sempre differenziandoli a seconda del materiale di cui sono composti, è formata proprio dagli imballaggi, dalle confezioni di alimenti, oggetti relativi alla tecnologia, all'abbigliamento, fino ad arrivare ai prodotti per la detersione del corpo o per la pulizia della casa e così via. Proprio per questo motivo tale misura ha voluto andare a premiare tutte quelle aziende che, avendo a cuore l'impatto ambientale del proprio lavoro, preferiscono utilizzare un packaging riciclato e riciclabile a costo di dover sacrificare in parte la bellezza della confezione e la sua capacità di attrazione nei confronti dell'acquirente.

Venendo al credito d'imposta in sé, può arrivare a un massimo del 36% della spesa sostenuta, con un limite fissato a 20mila euro, da poter inserire nella dichiarazione dei redditi. Questa somma non rientra nell'imponibile IRAP e non concorre alla formazione del reddito, e quindi non è tassabile in alcun modo.

Per poterne sapere di più, quindi, non resta che aspettare un decreto da parte del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, del ministero delle Imprese e del Made in Italy e del ministero dell'Economia e delle Finanze, che dovranno stabilire e definire con precisione i requisiti tecnici indispensabili per attestare l'eco-sostenibilità del materiale acquistato e utilizzato dalle aziende.

Cosa sono i materiali biodegradabili e compostabili

I materiali biodegradabili sono quei materiali che possono essere decomposti in modo naturale, grazie all'azione degli agenti biologici come i batteri, i funghi e gli insetti. I materiali compostabili sono invece quei materiali biodegradabili che possono essere trasformati in compost attraverso il processo di compostaggio.

Alcuni esempi di materiali biodegradabili sono: carta e cartone, tessuti naturali, alimenti e legno. Tra i materiali compostabili, invece, figurano le bioplastiche, carta e cartone non patinati, alimenti, foglie secche e rami. 

È importante notare che non tutti i prodotti biodegradabili sono compostabili, e non tutti i prodotti compostabili possono essere compostati a casa propria. In ogni caso, la scelta di materiali biodegradabili e compostabili può aiutare a ridurre l'impatto ambientale dei rifiuti e favorire la transizione verso un'economia circolare e sostenibile.

Come abbiamo visto, tra i materiali inclusi nel bonus abbiamo carta, vetro, alluminio e PET. Ma cosa si intende con questa sigla? Il PET è l'acronimo di "polietilene tereftalato" ed è un tipo di termoplastica, ovvero una plastica che si può fondere e modellare tramite il riscaldamento. Questo tipo di plastica è stato sviluppato negli anni '40 e successivamente ha trovato numerosi utilizzi, tra cui quello di materiale per bottiglie di bevande, confezioni alimentari, tappi, contenitori per cosmetici e farmaci, e molte altre applicazioni.

Il PET è apprezzato soprattutto per le sue proprietà di trasparenza, resistenza e leggerezza, oltre alla sua capacità di resistere alla deformazione e alla rottura. Inoltre, questa plastica è un materiale riciclabile e può essere utilizzato per produrre nuove bottiglie, tessuti, tappeti, e molti altri prodotti.

Tuttavia, come tutte le plastiche, rappresenta un importante problema ambientale quando non viene smaltito correttamente, in quanto può richiedere decenni o addirittura secoli per degradarsi. Per questo motivo, è importante riciclare correttamente le bottiglie di PET e gli altri prodotti in plastica per ridurre l'impatto ambientale dei rifiuti.

Le altre misure per l'ambiente

Se il bonus di raccolta differenziata è uno dei più importanti tra quelli inseriti nella Manovra 2023, non è comunque l'unica misura del governo mirata a salvaguardare l'ambiente in cui viviamo. Nella Legge di Bilancio sono state infatti inserite, o confermate e rifinanziate, diverse iniziative a favore dell'ambiente. 

Tra queste, il Fondo per il contrasto al consumo del suolo, cui è destinata una somma pari a 160 milioni di euro. Il suo obiettivo è finanziare interventi di riqualificazione di aree degradate. C'è poi il programma “Mangia Plastica”, iniziativa finanziata con 110 milioni in quattro anni e che si pone l'obiettivo di depurare le fogne e trattare la questione delle acque reflue urbane.

Infine, possiamo aggiungere anche la realizzazione o l'ampliamento dei laboratori dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca dell'Ambiente, che saranno finanziati con 12 milioni di euro.

Raccolta differenziata: cos'è

Abbiamo visto in cosa consiste il nuovo bonus 2023, ma potrebbe essere importante anche avere una panoramica più completa su cosa sia la raccolta differenziata e cosa comporti anche per i privati cittadini. La raccolta differenziata è un processo mediante il quale i materiali solidi urbani vengono suddivisi in categorie separate in base alla loro composizione e destinati a diverse forme di recupero o smaltimento.

Solitamente, i materiali vengono suddivisi in categorie come carta, cartone, vetro, plastica, metalli, organico e rifiuti non riciclabili. Questa suddivisione consente di recuperare e riciclare una quantità maggiore di materiali, ridurre la quantità di rifiuti destinati alle discariche e ridurre l'impatto ambientale.

La raccolta differenziata viene gestita dalle autorità locali o dalle aziende incaricate della gestione dei rifiuti e viene promossa attraverso campagne di sensibilizzazione e programmi di educazione ambientale.

Come fare correttamente la raccolta differenziata

Per fare correttamente la raccolta differenziata, bisogna seguire alcune semplici regole. Le elenchiamo rapidamente in questo paragrafo:

informarsi sulle modalità di raccolta differenziata previste dal proprio comune o dalla propria città e sul calendario di raccolta;

suddividere i rifiuti in base alla loro composizione, seguendo le indicazioni fornite dalle autorità locali (solitamente i materiali vengono suddivisi in categorie come carta, vetro, plastica, metalli, organico e indifferenziata);

utilizzare contenitori diversi per ciascuna categoria di materiale (a volte vengono forniti dagli stessi comuni o dall'azienda che gestisce i rifiuti);

assicurarsi che i materiali siano puliti e asciutti (la plastica, ad esempio, non deve essere sporca di cibo, mentre la carta non deve essere bagnata);

depositare i rifiuti nei contenitori appositi in modo ordinato, senza lasciarli per strada o accanto ai cassonetti;

portare i rifiuti nei giorni e negli orari previsti dal calendario di raccolta (se confermato dal comune);

partecipare alle campagne di sensibilizzazione e ai programmi di educazione ambientale promossi dal proprio comune o dalla propria città.

Seguendo queste semplici regole, è possibile contribuire a fare una raccolta differenziata corretta ed efficace, riducendo l'impatto ambientale e favorendo il riciclo dei materiali.

In aggiunta, può essere consigliabile seguire altri accorgimenti. Ad esempio, sarebbe importante ridurre il consumo di materiali usa e getta. Può essere comodo poi tenere un contenitore per la raccolta differenziata in cucina, per separare i rifiuti già nel momento in cui vengono prodotti. 

Gli esperti invitano poi a fare attenzione alla raccolta dell'organico, un tipo di rifiuto che può essere utilizzato per produrre compost, utile per fertilizzare il terreno. Infine, è importante anche cercare di ridurre l'utilizzo di materiali inquinanti come plastica, alluminio e materiali che richiedano molto tempo per degradarsi.

A cosa serve la raccolta differenziata?

Può sembrare facile capire a cosa serva davvero la raccolta differenziata. Vale la pena però sottolineare l'utilità della divisione corretta dei propri rifiuti. In primis, serve per ridurre quelli destinati alle discariche. Consente di recuperare e riciclare una quantità di materiali importante, riducendo quindi la quantità di quelli che finiscono nelle discariche e che finiscono per occupare spazio ed energie per lo smaltimento. Serve poi per ridurre l'impatto ambientale dei nostri rifiuti, in quanto quelli raccolti vengono trasformati in nuovi prodotti da poter reimmettere sul mercato. Fa anche risparmiare energia, in quanto la produzione di nuovi prodotti a partire da materiali riciclati generalmente richiede meno energia rispetto alla produzione di nuovi prodotti a partire da materie prime. Infine, è utile per creare posti di lavoro, dal momento che il riciclo richiede manodopera per la raccolta, il trasporto e la lavorazione dei materiali. 

In sintesi, la raccolta differenziata serve a ridurre la quantità di rifiuti destinati alle discariche, a ridurre l'impatto ambientale, a risparmiare energia e a creare posti di lavoro nel settore della gestione dei rifiuti.

Se quindi ti stai chiedendo chi tragga beneficio dalla raccolta differenziata, la risposta è piuttosto semplice e scontata: tutti. Si tratta di un beneficio per l'intera società e per l'ambiente, in generale. 

Ci  sono diversi attori che possono trarre vantaggio diretto dalla raccolta differenziata. Ovviamente proprio l’habitat in cui ci muoviamo, dal momento che la riduzione della quantità di rifiuti destinati alle discariche riduce l'impatto ambientale degli stessi; ne trae vantaggio anche il comune o l'ente locale, in quanto riduce i costi di smaltimento dei rifiuti e, come abbiamo appena detto, fa risparmiare sull'energia necessaria nella produzione di nuovi materiali; serve alle imprese di riciclaggio, in quanto fornisce una fonte di materiali che possono essere riutilizzati, contribuendo a creare un mercato per i materiali riciclabili e favorendo lo sviluppo di nuove tecnologie per il riciclaggio. Infine, ne guadagnano i cittadini, che possono beneficiare di un ambiente più sano, garantendo un futuro migliore alle nuove generazioni.

In generale, la raccolta differenziata è una pratica che può portare vantaggi a molteplici livelli, migliorando la qualità dell'ambiente, riducendo i costi di smaltimento dei rifiuti e creando posti di lavoro, oltre a fornire un ruolo attivo ai cittadini nella gestione dei rifiuti.

L'importanza della differenziata e del nuovo bonus

In sintesi, il bonus raccolta differenziata 2023 rappresenta un importante incentivo per tutti coloro che rispettano le regole della raccolta differenziata e contribuiscono alla riduzione dell'impatto ambientale dei rifiuti. L'iniziativa promossa dal Governo può avere importanti implicazioni sulla gestione dei rifiuti a livello nazionale, aumentando la quantità di materiali riciclabili recuperati e riducendo la quantità di rifiuti destinati alle discariche. E proprio per questo motivo va applaudita.

Nonostante sia spesso sottovalutata, è sottolineare come la raccolta differenziata rappresenti un'azione concreta che ciascuno di noi può intraprendere per contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale dei rifiuti. Oltre all'incentivo economico rappresentato dal bonus, la raccolta differenziata è un gesto di responsabilità verso il nostro pianeta e le future generazioni. Per questo va tenuta in grande considerazione a prescindere dalla presenza di bonus o incentivi.

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