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Innovazione
Blockchain, Big Data e Robo Advisor: la finanza si automatizza e diventa tech

I nuovi modelli di business stanno trasformando sempre più il settore dei servizi finanziari. E’ un fenomeno che si sta evolvendo con rapidità, grazie soprattutto alla digitalizzazione apportata da Internet.  “Il mondo e le società stanno vivendo ormai da anni una rivoluzione epocale legata all'utilizzo su larga scala di tecnologie innovative e algoritmi, sempre più adatti a processare un quantitativo enorme di dati. Tutti i settori ne sono influenzati, contagiati, non di rado stravolti in modo radicale. Ora è il turno di uno degli ambiti più delicati, quello della finanza e più in generale del risparmio gestito”.

A dirlo Giuseppe Pascarella, analista di società quotate in borsa negli Usa, ceo del gruppo PascaProfit e autore dei libri “Battere il benchmark” e “Dove metto i miei soldi”, attraverso i quali promuove l’alfabetizzazione finanziaria in Italia.

Uno degli esempi più straordinari dell’evoluzione che sta scuotendo il mondo della finanza riguarda le tecnologie blockchain sulle quali si basano le criptovalute, al momento dominate da Bitcoin.

L’accelerazione iniziata nella seconda metà dello scorso anno ha raggiunto il proprio record storico a inizio 2021, convincendo addirittura alcuni investitori istituzionali americani a rivedere il proprio scetticismo in materia.

Nei giorni scorsi la società newyorkese Greyscale Investments ha infatti fatto sapere, tramite il suo ceo Michael Sonnenshein, che “si inizia a vedere una partecipazione attiva non soltanto da parte degli hedge fund, che c’erano già da tempo, ma anche di altre istituzioni, pensioni e assicurazioni”.

Nonostante i timori per l’estrema volatilità e l’eventualità di bolle speculative, quindi, il mondo delle criptovalute non cessa di destare un interesse crescente.

Alla base delle criptovalute -spiega Pascarella- c’è una tecnologia disruptor per le potenzialità illimitate volte all'efficientamento e alla disintermediazione in svariati ambiti, in primis le transazioni. Pensiamo anche alle più complesse tecniche di analisi dei dati, in grado di migliorare le gestioni aziendali e le capacità previsionali”.

Quello relativa all’impiego di dati è una delle tematiche più dibattute, soprattutto in virtù del loro utilizzo che risulta oggi indispensabile sia per le scelte aziendali sia per le scelte di ogni cittadino privato.

La rivoluzione digitale, soprattutto in epoca Covid, ha fatto sì che ogni piccolo elemento della vita quotidiana possa essere trasformato in un dato da raccogliere, organizzare ed analizzare.

All'interno della nostra economia fondata sui dati -prosegue il fondatore e ceo del gruppo PascaProfit- i cosiddetti big data rappresentano il fattore produttivo chiave. Non è un caso che il mercato mondiale dei big data cresca ogni anno a una velocità vertiginosa: si stima che in appena dieci anni possa raggiungere quota 103 miliardi di dollari.

La mole di dati disponibili e analizzati, unita alle dimensioni della potenza di calcolo dei modelli di intelligenza artificiale, stanno rivoluzionando il mondo della finanza rendendola sempre più tech e orientata all’automatizzazione.

Soprattutto, i dati possono anche diventare un importante strumento di supporto non soltanto destinato ai gestori finanziari tradizionali, ma anche ai Robo Advisor.

I Robo Advisor sono una nuova tipologia di consulenti finanziari la cui attività è rappresentata dall’erogazione di servizi di consulenza o vera e propria gestione finanziaria -spiega Pascarella- e la cui particolarità riguarda la minimizzazione dell’intervento umano nelle scelte di investimento. Il tutto grazie all’utilizzo sistematico di algoritmi con il fine di distribuire, gestire e ottimizzare il patrimonio del cliente”.

L’effetto delle tecnologie digitali applicate alla finanza sta innanzitutto modificando la customer experience, che è passata dalla rigidità degli orari tipici degli sportelli bancari a una automatizzazione che mira a raggiungere un numero di clienti più elevato con minori costi e in maniera più fluida e semplice.

I Robo Advisor -continua l’esperto- generalmente investono il patrimonio del cliente sulla base del calcolo del rischio e dell'obiettivo di rendimento desiderato. Sebbene i Robo Advisor abbiano la capacità di dividere il patrimonio del cliente investendo in prodotti diversi, come azioni, obbligazioni, future, prodotti del suolo, patrimonio reale, i fondi sono spesso diretti verso strumenti passivi come gli Etf”.

Statisticamente, grazie a queste innovazioni, l’investitore finale può beneficiare di una importante riduzione dei costi, oltre che di una maggiore trasparenza: le commissioni, infatti, vanno dallo 0.2% all’1.3%: cifre sensibilmente più basse rispetto alla media dei fondi di gestione o del consulente finanziario tradizionale.

Attualmente questa industria gestisce circa 1400 miliardi di dollari e ha un potenziale di crescita stimata del 20% fino al 2024, quando supererà i 2552 miliardi in gestione e circa 150 milioni di utenti.

E l’Italia?

Prevedo che la crescita sarà elevata e sarebbe una buona notizia per un Paese come il nostro, in cui il cosiddetto informal advice (amici, parenti e colleghi) rappresenta oltre il 40% del supporto degli investitori italiani. Credo che questo trend sia positivo per tutto il sistema finanziario. La formula che ritengo più affidabile -conclude- è quella del Bionic Advisory, ossia un approccio ibrido che unisce intelligenza artificiale e intelligenza umana, garantendo così un migliore controllo delle finanze e accrescendo la percezione di sicurezza”.

 

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