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La prossima crisi della Germania un’opportunità per l’Europa

Dopo dieci anni di crescita continua la locomotiva tedesca sembra perdere colpi e minaccia di fermarsi.

Si parla di recessione tecnica che potrebbe infettare tutta l’Europa.

 

L’Istituto Federale di Statistica ha confermato nel mese di agosto una contrazione del PIL tedesco dello 0,1% tra aprile e giugno, confermando così un seconde trimestre in calo.

 

I motivi principali? Il rallentamento dell’industria tedesca, la guerra dei dazi tra Usa e Cina e la Brexit, pensata dal nuovo premier inglese, senza accordo.

La Germania in crisi dopo 10 anni?

E l’industria ha sofferto per il calo dell’export dell’1,3% e dello 0,3% dell’import.

L’export tedesco dipende soprattutto da tre paesi Cina, terzo cliente, Stati Uniti, il primo e Regno Unito, il quinto, oltre che dai mercati globali. Ma molti economisti del paese sono concordi nel prevedere in arrivo una delle peggiori crisi da oltre 15 anni.

Quello che si domandano è quando e come questa flessione si rifletterà sull’economia interna.

 

Fino ad ora la crisi ha toccato solo l’industria che rappresenta il 25% del PIL ma si cominciano a vedere segni evidenti di flessione anche in altri settori, come i servizi e la logistica.

 

In questa atmosfera di preoccupazione però i consumi, gli investimenti pubblici e privati e le costruzioni mostrano ancora indicatori in crescita, anche se non in valori tali da compensare le altre perdite.

Tutte queste preoccupazioni si aggiungono all’idiosincrasia storica dei tedeschi  a fare debiti.

La Germania in crisi dopo dieci anni?

Il mantra degli osservatori economici e dei politici fino ad ora era stato sempre lo ’Schwarze Null’ lo zero nero. Il rosso non era mai stato contemplato.

 

Ora però questa regola, quasi biblica, per i tedeschi sembra traballare.

E la stessa Confindustria ha segnalato che occorrono ora stimoli economici straordinari.

 

Il nobel Paul Krugman ha attaccato questa regola tedesca ma anche dell’Europa intera ‘ Il problema è che la Comunità Europea , e la Germania in particolare, hanno una ossessione drammatica per il debito pubblico e questa ossessione si sta diffondendo nel mondo’.

 

Forse la prossima eventuale recessione tedesca potrebbe far cambiare idea e cultura al paese permettendogli di cambiare la filosofia del debito zero facendola di conseguenza cambiare così anche a tutta l’Europa.

 

Potrebbe essere un’opportunità per dare nuova linfa e ripresa non solo ai ricchi tedeschi ma ai tanti Paesi europei, Italia in testa che, per poter crescere hanno bisogno di maggiore flessibilità sui conti. Maggiore elasticità soprattutto in quel Patto di Stabilità che mai, come ora, pare non adeguato al momento recessivo.

 

 

 

 

 

 

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