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Lavoro
Attività ispettiva, Inps su lotta abusivismo professionale CDL
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Controlli più incisivi sulle prestazioni erogate ai lavoratori; verifica del diritto di beneficiare degli sgravi per le imprese; lotta alle truffe dei voucher con l' obiettivo di "sgonfiare" gli F24 a zero, coinvolgimento di un maggior numero di ispettori in sede di accesso nelle aziende, ma anche la lotta all'esercizio abusivo della professione di Consulente del Lavoro. Questi gli strumenti messi a punto dall'Inps, meglio descritti nella circolare n.76 del 9 maggio 2016,  che riepiloga le nuove istruzioni operative sull'attività di vigilanza e sul procedimento ispettivo dell'Istituto, per prevenire fenomeni elusivi della contribuzione attraverso l'utilizzo di banche dati interne ed esterne, a tutela dei lavoratori, della leale concorrenza tra imprese e mercato. Strumenti che, in vista della piena operatività dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, mirano ad intervenire prima che il comportamento elusivo, evasivo e fraudolento si sia consolidato ed abbia prodotto danni all'Inps.

Nella circolare si specificano, quindi, i criteri in base ai quali va organizzata l'attività ispettiva, l'articolazione dell'orario di lavoro del personale appartenente al ruolo ispettivo, le modalità per le segnalazioni, per la predisposizione del fascicolo ispettivo, l'assegnazione degli accertamenti e l'accesso ispettivo presso il soggetto da sottoporre a verifica. Su questo punto,  nella circolare, l'Istituto ricorda che all’atto dell’accesso, il personale ispettivo deve qualificarsi, esibendo il tesserino di riconoscimento, nei confronti del datore di lavoro, del personale presente sul luogo di lavoro e di ogni altro soggetto con cui occorra interloquire ai fini dell’accertamento. La mancata esibizione del tesserino legittima il datore di lavoro ad opporsi all’effettuazione dell’accesso ispettivo.

Viene, inoltre, sottolineata l’importanza di informare il datore di lavoro e/o il suo rappresentante, della facoltà di farsi assistere nel corso dell’accertamento da un professionista abilitato, nonché di rilasciare dichiarazioni. Nel caso in cui il soggetto ispezionato si avvalga di consulenza esterna, gli ispettori devono verificare che il professionista sia in possesso di abilitazione ai sensi dell’art. 1, Legge n. 12/1979, annotando nel verbale di primo accesso gli estremi della prevista iscrizione. Per i professionisti diversi dai Consulenti del Lavoro, il personale ispettivo deve verificare che sia stata effettuata la comunicazione dell’esercizio dell’attività svolta alla competente Direzione Territoriale del Lavoro. Nel caso in cui emergano gli estremi dell’esercizio abusivo della professione, i funzionari ispettivi non devono consentire al soggetto privo di abilitazione di assistere all’ispezione in corso e devono darne comunicazione alle autorità competenti.

Nella circolare, poi, i dettagli su come esercitare il potere di accertamento e le acquisizioni delle dichiarazioni. Infine, come esaminare e acquisire la documentazione prodotta, la verbalizzazione dell'ispettiva, la notifica di quest'ultima e la gestione delle fasi successive alla conclusione dell'accertamento.

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