Lavoro
Al lavoro dopo i Corsi IEF.P.


Il sistema di "informazione e formazione professionale" sembra funzionare. Si tratta di percorsi avviati a partire dal 2011, di durata triennale e quadriennale, finalizzati al conseguimento di qualifiche e diplomi professionali, di competenza regionale, riconosciuti e spendibili a livello nazionale e comunitario.
Nel biennio 2013-2014 gli iscritti complessivi ai corsi triennali hanno superato quota 316mila unità, con un aumento di oltre 26mila ragazzi rispetto al biennio 2012-2013. Secondo il rapporto presentatao dall'Isfol e dal Miur, il 50% dei ragazzi che ha frequentanto questi percorsi, dopo tre anni dalla qualifica ha trovato un'occupazione, anche di qualità (l'85% di questi giovani è un lavoratore dipendente); mentre il contratto più utilizzato è quello di apprendistato, forma contrattuale legata ad un percorso professionalizzante e con un legame diretto con le aziende.
La Lombardia e il Veneto si confermano come le regioni che raggiungono i risultati migliori, in contrapposizione con la Sardegna, dove i corsi IeFP sono spariti, e la Calabria e la Sicilia, dove i risultati sono molto bassi.
Sicuramente la potenzialità di questi corsi è ancora poco sfruttata si perché non si fanno corsi di orientamento ai ragazzi delle scuole medie, tantomeno ai loro genitori, sia perché non si è deciso di investire in maniera cospicua su tutto il territorio nazionale. I corsi, infatti, vengono finanziati annualmente con 189 milioni di euro a cui si aggiungono le risorse regionali (nel 2013 sono stati erogati poco più di 586 milioni, di cui ben 183,1 milioni da parte della sola Lombardia).
Pier Antonio Varesi, dirigente Isfol, spiega sul Sole24Ore le ragioni per le quali il sistema Iefp piace: "Riesce a professionalizzare gli allievi, anche grazie all'ampio ricorso a metodologie didattiche improntate alla pratica, ai laboratori, allo stage. Questa filiera è poi un importante argine al fenomeno della dispersione formativa, ed è molto inclusiva vista l'ampia partecipazione di stranieri e disabili". Le figure professionali che si formano durante questi percorsi riguardano soprattutto i settori economico-produttivi: abbigliamento, ristorazione, benessere, meccanico, edile, elettrico e chimico; ma anche il settore dei servizi amministrativi: segreteria, vendite e logistica.