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Lavoro
Istat: crescita moderata ma a breve in frenata
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L’economia italiana continua a crescere con un ritmo moderato, caratterizzato dal consolidamento del contributo positivo della domanda interna alla crescita del Pil. Il principale motore della crescita è costituito dai consumi ai quali si accompagna anche un miglioramento degli investimenti. A precisarlo è l'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana pubblicata il 6 giugno 2016. Secondo l'Istituto di statistica, nel primo trimestre del 2016 la spesa delle famiglie residenti è cresciuta allo stesso ritmo del trimestre precedente (+0,3%), registrando aumenti più rilevanti per i beni non durevoli (+0,7%) e non durevoli (+0,5%), ma in rallentamento rispetto ai trimestri precedenti.

A maggio, però, peggiorano le valutazioni sull'economia e sul futuro del Paese. L’aumento degli occupati ad aprile ha riguardato 35 mila unità, sia uomini che donne, principalmente dipendenti a carattere permanente, mentre si è registrata una sostanziale stabilità dei lavoratori a termine e degli autonomi (+0,3%). L'Istat precisa anche che ad aprile il tasso di disoccupazione ha ripreso ad aumentare (11,7%), soprattutto quello riguardante la componente femminile della popolazione, cresciuto di cinque decimi di punto rispetto a marzo, toccando quota 12,8%. Contemporaneamente, il tasso di disoccupazione maschile ha proseguito la discesa, raggiungendo ad aprile il 10,8%, un decimo di punto in meno rispetto al mese precedente.

Ai risultati moderatamente positivi, registrati nel primo trimestre, si alternano alcuni segnali di debolezza delle attese delle imprese e degli ordinativi della manifattura, che suggeriscono un rallentamento del ritmo di crescita dell’attività economica italiana nel breve termine. Rispetto al trimestre precedente, i consumi finali nazionali e gli investimenti fissi lordi sono aumentati con la stessa intensità (+0,2%), mentre il rallentamento del commercio mondiale ha condizionato l’andamento delle esportazioni italiane, scese al -1,5%. Il modesto aumento degli investimenti ha, da una parte, consentito una crescita degli impianti indistriali e dei macchinari (+1,3%) ed una ripresa dei prodotti in proprietà intellettuale (+1,1%), ma dall'altra parte ha generato una riduzione delle costruzioni (-0,5%).

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