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Libri & Editori
Estate 2023: ecco i cinque libri da leggere sotto l’ombrellone

4)  Il patto dell’acqua di Abraham Verghese (Neri Pozza)

Ci perdonerete se in questa selezione estiva non abbiamo inserito autori italiani, a fronte di un alto numero di pubblicazioni straniere tradotte per la prima volta nella nostra lingua e forti di premi tra i più prestigiosi al mondo. Romanzi inoltre richiesti a gran voce, diffusi in decine di Paesi, con milioni di copie vendute e soprattutto capaci di portare il mondo a casa nostra: dall’America allo Sri Lanka, dall’India alla Francia. Proprio per questo motivo ad agosto proporremo un altro speciale estivo, incentrato sulle letture adatte alle vacanze, dove compariranno svariati autori italiani. Torniamo ora in India con un’altra immensa opera pubblicata appena qualche giorno fa da Neri Pozza e molto attesa tanto dai media, quanto dai critici, dai librai e dai lettori, senza dimenticare i Bookclub, che hanno già organizzato letture condivise al riguardo. Il libro in questione è Il patto dell’acqua: si tratta di un volume di 734 pagine ambientato nell’India del XX secolo, raccontata attraverso la lunga vita di una ragazzina di dodici anni che, nelle prime pagine, va in sposa a un uomo di trent’anni più grande di lei. È un matrimonio combinato e, se dal nostro punto di vista potrebbe sembrare una crudeltà, nella tradizione indiana del tempo era invece la norma, qualcosa che nessuno – per lo meno per molti secoli – si è mai permesso di mettere in discussione.

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“Il giorno più triste nella vita di una ragazza è il giorno del matrimonio” dice sua madre “Poi, se Dio vuole, le cose migliorano”. Ed è proprio così che andrà anche per la protagonista del nostro romanzo, di cui l’autore segue l’avvincente e complessa evoluzione, facendo di lei un punto di riferimento per ripercorrere in realtà anche la storia di un Paese, attraverso più generazioni. E non è una dimenticanza se qui non sveliamo il nome della ragazza, in quanto esso resta volutamente celato per oltre 400 pagine. Se da L’età del male trasudava una frenesia fatta di contrasti ed eccessi, qui è tutto il contrario: il tempo rallenta, accorda il ritmo a una storia che ha bisogno di calma e pazienza per essere apprezzata appieno, seguendo il flusso dell’acqua, la vera grande protagonista di molte pagine indimenticabili. L’india è infatti una penisola e la terra in cui è ambientato il romanzo è la Costa di Malabar, nel 1900. In quell’epoca – ma in parte lo stesso si potrebbe dire per la contemporaneità, specie a fronte dei recenti cambiamenti climatici – il movimento e la forza prorompente dell’acqua rappresentava il fulcro attorno al quale ruotavano le vite di intere comunità. Tra queste vi è quella a cui appartengono i nostri protagonisti, cristiani convertiti da San Tommaso ben diciotto secoli prima. C’è quindi tutto il peso, e il valore, di una storia tramandata di generazione in generazione; a poco a poco, però, tutti dovranno fare i conti con l’evoluzione di un Paese che assumerà connotati molto diversi rispetto alla tradizione da cui deriva.

Appena arrivato in commercio, Il patto dell’acqua è stato scelto da Oprha Winfrey per il suo Bookclub ed è subito divenuto un bestseller mondiale; in qualche modo, leggendolo, fa tornare in mente Shantaram, non soltanto per la mole, la cover e l’ambientazione indiana diluita in uno spazio letterario ampio, ma anche perché Abraham Verghese, diplomato allo Iowa Writers’ Workshop, oltre ad essere uno scrittore di grande successo è anche un medico e il vicepresidente del Dipartimento di Medicina presso la Stanford School of Medicine.

“I matrimonio combinati sono più felici di quelli che nascono dall’ebbrezza dell’amore” ha dichiarato in una recente intervista a La Stampa. Come contraddirlo certi di essere nel giusto, se in Occidente la percentuale dei divorzi supera ormai il 50%? In questa saga di passione, tradizione, fede e dovere, ogni certezza viene messa in discussione. A cominciare dalla convinzione che le maledizioni non esistano: la famiglia in questione sa che in ognuna delle sue generazioni una persona è destinata a morire affogata. Realtà, suggestione, semplice casualità? È questo desiderio di scompigliare le carte in tavola a condurci pagina dopo pagina verso un volontario – forse anche inconsapevole – allontanamento dalle nostre verità pragmatiche per assumere il punto di vista dei personaggi, dell’India, dell’acqua in quanto elemento vivo, e perderci dentro un’avvincente saga familiare che, al netto delle tragedie e dei momenti drammatici, è un grande racconto di amore, di coraggio, di solidarietà umana. In questo caso chi vince è il bene sul male, nonostante tutto ciò che quest’ultimo è in grado di provocare.

Di nuovo ci troviamo dunque di fronte a un libro-mondo che va letto per essere pienamente apprezzato e questo non può che essere un assaggio di quanto vi troverete ad affrontare. Ci vorranno tempo e dedizione per avventurarsi in questo viaggio di oltre un secolo, ma c’è tutta l’estate davanti per farlo e alla fine vi renderete conto che ne è valsa la pena.   

Lo consigliamo perché: è stato definito unanimemente dalla stampa e dalla critica “uno dei romanzi più belli mai letti”, dove la violenza delle guerre, dei monsoni, delle carestie, delle pestilenze, delle inondazioni e della natura che si ribella all’uomo non è sufficiente per spezzare la vita, ma al contrario dona ad essa un rinnovato significato. Quello che oggi forse molti di noi hanno perso. Questo libro è una preziosa occasione per recuperarlo.

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