Libri & Editori
"Pellegrini e spettatori", come treno e cinema hanno cambiato la Chiesa
Una raccolta di saggi realizzato dalla Fondazione MAC analizza l'impatto di ferrovie e copertura mediatica sui grandi eventi religiosi

“Pellegrini e Spettatori, i Giubilei, il Treno, i Media”
È in libreria il volume realizzato dalla Fondazione MAC – Memorie Audiovisive del Cattolicesimo, dal titolo “Pellegrini e spettatori. I Giubilei, il treno, i media”, a cura di Gianluca della Maggiore e Dario Edoardo Viganò.
Il libro, edito da Giunti Editore con il contributo della Fondazione FS Italiane analizza – nell’anno del Giubileo – il rapporto tra gli Anni Santi, il cinema e il treno. Attraverso fonti iconografiche e archivistiche i diversi saggi presenti nel libro ricostruiscono il ruolo centrale assunto dai mezzi di trasporto, in particolare i treni, nei pellegrinaggi del ’900 verso Roma, culminati nelle grandi cerimonie giubilari.
Il Presidente della Fondazione MAC e Vice Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali, Monsignor Dario Edoardo Viganò, racconta, alla vigilia dell’Anno Santo straordinario del 1933, l’arrivo del primo treno all’interno del Vaticano, nella stazione ferroviaria a pochi metri dalla Basilica di San Pietro.
“Possiamo solo intuire – dice Viganò – quale impatto abbia avuto sugli spettatori dell’epoca l’immagine di questa locomotiva a vapore che, lentamente, sbuffando i suoi fumi verso l’orizzonte dominato dalla cupola di San Pietro, entrava per la prima volta sul colle vaticano, varcando una breccia appositamente aperta nelle Mura Leonine. Il tentativo realizzato con questo volume - aggiunge Viganò – frutto del più ampio progetto costruito con la Fondazione FS Italiane, è stato quello di fornire un primo inquadramento rispetto a interrogativi che interpellano la più vasta questione del rapporto tra la Chiesa cattolica e la modernità: in che modo il mezzo e le reti ferroviarie hanno modificato le forme di intendere e interpretare, da parte del papato, l’evento giubilare nella nuova cultura forgiata dai mezzi di comunicazione di massa? E, procedendo dal vertice dell’istituzione alla massa del popolo di Dio, in che modo tutto questo ha modificato l’approccio dei fedeli alla pratica plurisecolare del pellegrinaggio verso Roma e alle modalità concrete di vivere e pensare l’Anno Santo?”
Gianluca della Maggiore, professore associato presso l’Università Telematica Internazionale Uninettuno, curatore del volume insieme a Dario Edoardo Viganò, si sofferma sul Giubileo del 1950. “A dispetto degli intenti di Pio XII, il Giubileo del 1950 segnò anche la sempre più marcata trasformazione dell’evento cattolico in pratica secolare, quale fatto sociale totale: il profilo del pellegrino trascolorò sempre più verso quello del turista religioso, il quale veniva sottoposto a una serie di sollecitazioni in cui gli elementi spirituali si mescolavano con quelli sociali, culturali, artistici e pubblicitari. Ed è probabilmente nell’impatto della nuova comunicazione visiva che può meglio vedersi la friabilità di questi mobili confini: nella sempre più copiosa quantità di immagini multicolori di cui venne investito il pellegrino-turista, a fianco della grande massa della comunicazione ufficiale vaticana, si stagliarono sempre più nette le fantasiose soluzioni grafiche dell’industria secolare.”
Il libro contiene saggi di: Gabriele Ragonesi, Gabriele Romani, Danilo Boriati, Andrea Pepe, David Gargani, Luca Adriani e Anna Villari. L’introduzione è di Luigi Cantamessa, Direttore Generale Fondazione FS Italiane e Amministratore Delegato FS Treni Turistici Italiani.