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Allarme carceri in tempo di emergenza sanitaria: "L'era legale" va sul web

Un’anteprima per denunciare come il proibizionismo renda esplosiva l’emergenza nelle carceri al tempo del Covid 19: sono circa i 50 mila reclusi, uomini e donne, che vivono addossati l’uno sull’altro. La denuncia viene da “L’Era Legale”, il finto documentario satirico di Enrico Caria (Globo d’Oro per “L’uomo che non cambiò storia”), che immagina come grazie alla legalizzazione delle droghe le mafie siano finalmente sconfitte. Il docufilm è in arrivo per la prima volta gratis sul web (https://instagram.com/patriziorispo?igshid=izfq9cnw88mf,) da domani, domenica 19 aprile, con l’apporto mediatico solidale di Articolo21 Campania. 

“Si calcola -spiega il regista, romano di origine ma napoletano di adozione (nella foto con Arbore)- che almeno il 30% dei detenuti condannati o in attesa di giudizio (cioè tecnicamente innocenti) siano in prigione chi per qualche grammo in più di mariuana, chi per le droghe pesanti. Tossicodipendenti. Persone malate da curare... mentre fuori c’è chi grazie al proibizionismo, si arricchisce in modo schifoso: i narco-trafficanti ricchi e potenti che in questo momento di crisi già provano a sostituirsi allo Stato prestando i loro soldi sporchi a strozzo e rilevando negozi e imprese in difficoltà”.

Anche a causa del proibizionismo quindi, oggi in Italia sono a rischio di contagio oltre 50mila uomini e donne che vivono reclusi letteralmente uno sull’altro.

Lo ha denunciato anche Papa Francesco, i radicali e pochi altri politici che da settimane invocano misure di sicurezza per i reclusi, i loro familiari e le guardie carcerarie. Perché in presenza di almeno 15mila persone in più rispetto alla capienza possibile delle carceri italiane (con anche cinque, sei persone nella stessa cella), è assolutamente impossibile mantenere distanziamento sociale e misure sanitarie necessarie a non infettarsi.“Di questi tempi -aggiunge Patrizio Rispo,  il popolare attore di "Un Posto al Sole", protagonista del film insieme con Cristina Donadio-  le riflessioni sono tante ed io ne vorrei condividere una con voi. Immaginate Napoli come una città sicura, moderna e non inquinata con un sindaco venuto dal basso che legalizza la droga tagliando così le gambe alla criminalità ed eliminando un problema sociale. In un sol colpo si ridà voce e respiro alla parte genuina della città, sconfiggendo per sempre il narcotraffico e ridando valore al lavoro. Riuscite a visualizzare tutto ciò? Noi ci siamo riusciti attraverso un finto documentario che forse è più vero di tanti altri filmati reali”.

“Era il 2011 -spiega la Donadio- e in questo film già si era immaginata una Napoli messa di fronte ad un bivio: affogare per sempre o rimanere a galla. Idra Duarte, il mio personaggio, impersonifica queste due anime della città. Se da una parte è una camorrista spietata, dall’altra, attraverso il dolore per la tragica morte del figlio, riesce a redimersi, fino ad aiutare Nicolino Amore a sconfiggere la malavita. Amore che sconfigge Camorra. Ecco, in questo momento straordinario e terribile per l’umanità, bisogna ripensare a molte cose. Come il sovraffollamento e il distanziamento sociale nelle carceri. Siamo stati fortunati se fino ad ora, per l’emergenza Covid19, non siano esplosi importanti focolai; ma la problematica andava affrontata anche prima! E' necessario liberare i luoghi di detenzione al 40 per cento. Molti detenuti sono ex tossicodipendenti, piccoli spacciatori, persone schiacciate da un sistema, che li ha distrutti. In questo senso "L'Era Legale" è un film drammaticamente attuale e riesce a parlare di una soluzione molto discussa, come la liberazione delle droghe, anche attraverso la satira”. 

Il film, con gli interventi “veri” e romanzati di Isabella Rossellini, Renzo Arbore, Carlo Lucarelli, Giancarlo De Cataldo, Pietro Grasso e altri autorevoli testimoni, narra le vicende di Nicolino Amore (Rispo), nuovo sindaco di Napoli che all’inizio pensa solo al proprio interesse, tralasciando quello della città da sempre in mano alla criminalità organizzata. L'uomo però, va in crisi e decide finalmente di combattere la malavita, legalizzando la droga. Una mossa vincente! In breve la camorra finisce sul lastrico e Napoli risorge.

 

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