Costa (Fieg) contro lo strapotere di Google: "Diritto d'autore anche online"
La prima scelta: un accordo tra tutti gli operatori. L'alternativa: in assenza di un'intesa, un intervento regolatorio del governo per riconoscere il diritto d'autore on line. E' l'idea di Maurizio Costa, presidente della Fieg, la federazione italiana degli editori, per arginare lo strapotere dei big (da Google in giù).
Costa è intervenuto nel corso dell'incontro “L’editoria nell’era digitale: tutela dei diritti e nuove opportunità di mercato”.
“Gli over the top, Google ma non solo, hanno una posizione dominante e preclusiva per gli altri operatori – ha spiegato Costa -. La nuova Commissione Ue, come emerso dall’incontro avuto con gli editori europei a febbraio, si è dimostrata molto più sensibile al tema che in passato. Il Parlamento europeo, inoltre, è intervenuto con la proposta di separazione tra l’attività di motore di ricerca e i servizi commerciali che sarebbe un elemento dirompente per gli operatori”.
Costa ha richiamato i punti critici del sistema, tra cui “l’algoritmo oscuro” utilizzato da Google per le ricerche, i problemi di privacy, l’assenza di tutela del copyright, i fatturati pubblicitari non trasparenti e gli aspetti legati all’elusione fiscale. “Dobbiamo arrivare a un confronto a livello europeo ma anche a livello italiano, dove va fatta una modifica alla legge sul diritto di autore estendendolo all’online attraverso un accordo tra gli operatori ed, in sua assenza, con un intervento del governo che dirima la questione”. Nell’incontro, in cui è stato ricordato che i dati Audipress evidenziano un’inversione di tendenza nella lettura dei quotidiani, Costa ha richiamato anche la necessità di investire in un progetto di formazione dei giornalisti. “Sull’editoria serve un aprire un tavolo che coinvolga i vari soggetti – ha aggiunto -, per arrivare a un ‘publishing act’ che delinei un quadro di lungo periodo. E’ un approccio che è stato recepito con favore dal governo. E’ il momento giusto per farlo”.