Il crowdfunding ha il suo magazine. "Un'opportunità per startup e Pmi"
Cresce e diventa sempre più familiare. E adesso il crowdfunding ha anche un suo magazine on line. Si chiama Crowdfundingbuzz.it, un ambiente di spunti e idee su un settore in evoluzione e al quale tutti possono partecipare con un articolo. Perché il "crowd", la folla, non definisce solo il tema della discussione ma anche la struttura editoriale. Dietro al progetto c'è Fabio Allegreni, fondatore di Digital Media Partner.
Il crowdfunding in Italia -L’equity crowdfunding permette agli investitori di entrare nel capitale dei progetti finanziati. In Italia ci sono 12 piattaforme autorizzate dalla Consob, di cui 3 con offerte attive (Unicaseed, Starsup, Assiteca Crowd, Smarthub). Le società finanziate sono per ora 4, per un totale di 1,3 milioni di euro. -Il reward based crowdfunding si regge invece sul contributo di privati che, in cambio, ricevono una “ricompensa”. Spesso il risultato stesso del progetto realizzato. Le piattaforme attive in Italia sono 20. |
L'INTERVISTA
Perché l'idea di un sito dedicato al crowdfunding?
Mi occupo di crowdfunding da quasi due anni. E' una grandissima opportunità per startup e PMI, come dimostrano i casi di successo nel mondo. L'argomento in Italia è poco conosciuto, nonostante siamo il primo Paese ad aver emesso un regolamento apposito sull'equity crowdfunding. Il mio obiettivo è quindi diffusione e sensibilizzazione.
Crede sia un sistema sostitutivo o complementare ad altre forme di finanziamento (prima tra tutte quella bancaria)?
Nella fase iniziale di un'iniziativa è in moltissimi casi alternativo al prestito bancario: chi non ha certezze di flussi di cassa dificilmente ottiene un prestito. E' invece complementare a Angels e VC, i quali sempre più spesso considerano il crowdfunding come "palestra" per validare il modello di business della società finanziata.
Equity, reward based: il crowdfunding è un mondo variegato. Quale modello pensa sia più in sintonia con l'Italia?
Consob ha rilasciato il regolamento sull'Equity Crowdfunding ormai un anno e mezzo fa, In questo lasso di tempo sono state autorizzate ben 12 piattaforme, di cui solo 4 attive e le società finanziate per ora sono state solo tre (in UK la sola Crowdcube in tre anni ha contribuito a finanziare quasi 200 società per più di £45 milioni). E' chiaro che questo regolamento ha qualche importante difetto. Per ora credo che il reward crowdfunding sia più adatto alle corde italiane sia attraverso piattaforme italiane, che internazionali, come Indiegogo. Ci sono già molti casi di successo.
Su CrowdfundingBuzz c'è anche una sezione "Collabora", grazie alla qule chiunque può pubblicare notizie. Una sorta "crowd" editoriale. Anche il mondo dell'editoria può seguire la strada del finanziamento diffuso?
Potenzilamente non vedo limiti alle possibilità di finanziare in modo diffuso qualsiasi tipo di iniziativa. In Italia l'equity crowdfunding è limitato alle cosiddette "start-up innnovative" e credo sia difficile per un giornale, cartaceo o digitale, rientrare in questa categoria e dunque poter essere finanziato attraverso piattaforme di equity crowdfunding. Per quanto riguarda il reward, è invece ipotizzabile, ma siccome funziona in riferimento a prodotti specifici, (ad esempio, rimanendo nell'editoria, un libro, un fumetto) è probabile che sia necessario, per avere successo, studiare progetti adatti che si prestino alla meccanica dell'ingaggio con "pre-ordine", tipica del reward crowdfunding.
@paolofiore
![]() Fabio Allegreni, laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi, è un imprenditore e consulente web e mobile. Dopo aver lavorato in Accenture e Coca-Cola, fonda, nel 1998, una start-up che viene poi acquisita nel 2000 da WebNext S.p.A. (Gruppo Sper). E’ consulente nei media digitali dal 2002 e ha affiancato sia grandi gruppi media che start-up con l'obiettivo di valorizzarne gli asset sfruttando la convergenza di mobile, web, social network e e-commerce. Da alcuni anni si occupa anche di fund raising per la startup-up con una forte focalizzazione sugli strumenti alternativi, tra cui il crowdfunding. |