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FederBasket ferma l'esemplare Tam Tam. Anzaldi, Italia Viva: "Grave decisione"

Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai e deputato della Commissione Cultura di Italia Viva, il nuovo movimento/partito fondato da Matteo Renzi, non riesce a crederci. La  Tam Tam Basket, squadra di Castel Volturno che tessera solo ed esclusivamente ragazzini under 15 figli di immigrati africani (quelli che lavorano tutto il giorno nei campi di pomodori e sono emblema internazionale della piaga del caporalato), piccoli atleti che hanno vinto il Campionato Regionale conquistandosi sul campo il diritto a partecipare al Campionato Eccellenza, è stata nuovamente fermata dalla burocrazia.

Burocrazia che oggi ha un nome preciso: Federbasket, presieduta da Gianni Petrucci. Riunitasi sabato scorso per decidere le sorti della squadra di basket modello d'integrazione tanto da essere stata celebrata su tutte le testate giornalistiche e televisioni più autorevoli del mondo, ha detto stop al sogno dei ragazzi di Castel Volturno, in quanto "non italiani".

L'Onorevole Anzaldi è un grande sostenitore della Tam Tam Basket, e fu grazie al suo interessamento che, nel 2017, l'allora Ministro Luca Lotti creo un emendamento ad hoc per permettere ai ragazzini di Castel Volturno di poter accedere al campionato regionale di basket, allenati dal coach Massimo Antonelli, ex cestista campione.

"Parliamo di ragazzini che non hanno nulla" ci racconta l'Onorevole, avvilito e sorpreso dalla decisione della Federbasket. "Ragazzini che vivono in un territorio sotto il controllo della mafia nigeriana, in luoghi che sembrano uscire da un film di Lars Von Trier. Una desolata Dogville (il film Dogman è stato girato lì) sorta laddove un tempo fioriva una ridente località turistica con un porto di epoca Romana, oggi una terra di nessuno dove i bambini figli di immigrati non hanno spazi, diritti e figuriamoci sogni. Ecco, in questo contesto si colloca la decisione della Federbasket: un gravissimo errore". 

In che cosa sbaglia l'organo presieduto da Gianni Petrucci nel trattare con il caso Tam Tam Basket?

"Principalmente nel fatto di considerare gli atleti "non italiani". Se quei ragazzini non sono italiani, non sono neanche africani né per nascita né per cultura: parlano solo napoletano, mangiano solo maccheroni. Sono nati qui, vanno a scuola qui, e secondo la Legge diventeranno "italiani a tutti gli effetti" a 18 anni, quindi da qui a massimo cinque anni. Non sono atleti acquistati all'estero. La norma che la Federbasket applica rigorosamente è stata introdotta per frenare il fenomeno del "mercimonio" di atleti stranieri nelle squadre sportive, ossia il diffondersi nelle squadre under 18, di atleti superpagati come dei piccoli Ronaldo per vincere, ma questo non è assolutamente il caso dei ragazzini di Castel Volturno".

Però la Federbasket apre uno spiraglio agli atleti della Tam Tam, non negando loro di essere "prestati" ad altre squadre...

"Invito il Presidente Petrucci a farsi un giro nella zona di Castel Volturno, dove mi sorge il dubbio non sia mai stato. I giocatori della Tam Tam Basket sono figli d'immigrati nigeriani che lavorano nei campi di pomodori tutto il giorno. E che non possono certo accompagnare i loro figli per km e km in auto a farli allenare nelle altre squadre della zona. Tant'è che, nei loro vari match durante il campionato, erano gli unici a non avere i genitori a tifare per loro, perché in quel momento erano nei campi a lavorare. Forse non abbiamo ben chiaro dove vivano questi ragazzi. Un territorio da film con problemi sociali enormi, una terra abbandonata alle istituzioni locali che sulla carta hanno un numero di abitanti ma nella realtà quel numero quadruplica grazie ai clandestini delle favelas. Un Far West dove non c'è davvero nulla per loro e dove la Tam Tam Basket rappresenta l'unica speranza non solo di un futuro migliore ma soprattutto di non cedere al sistema malavitoso.”

La decisione della Federbasket è irrevocabile e inappellabile o esistono possibilità che vi sia un ripensamento?

"No, bisogna lottare contro questa decisione insensata della Federbasket, peraltro arrivata senza alcun approfondito dibattito, come si evince dai giornali. Se i dirigenti dello sport non vogliono o non sono in grado di risolvere la questione, allora deve farsene carico il Governo Conte, esattamente come due anni fa intervenne il governo di centrosinistra con l’allora ministro dello Sport Luca Lotti. Il Presidente del Consiglio e il Ministro Spadafora devono trovare lo strumento giuridico per dare una deroga a queati ragazzi, perché non è accettabile che tutti si riempiano la bocca di diritti, che ci sia anche chi si spinge a parlare di Ius Soli, e poi non si riesce nemmeno a garantire il diritto allo sport a dei giovani nati in Italia, che parlano italiano e frequentano scuole italiane. La Tam Tam non è soltanto un esempio di sport ma è innanzitutto un esempio di integrazione che toglie dalle strade giovani meno fortunati. Sembra la riedizione del diritto alle unioni civili: tutti ne hanno parlato per anni, ma l'unico a crederci davvero e a farle diventare Legge è stato Matteo Renzi, mettendo la fiducia. Ora il Governo Conte deve fare lo stesso con i giovani della Tam Tam, non può voltarsi dall'altra parte perché noi non gli daremo tregua finché non ci sarà una soluzione".

 

 

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