Gedi, ricetta etica ed organizzativa. Lettera ai dipendenti dei nuovi vertici
I quattro punti di Maurizio Scanavino e Maurizio Molinari
Nel giorno due della nuova gestione di Gedi targata John Elkann, il programma di presa di contatto con i dipendenti del Gruppo va avanti secondo un ruolino di marcia prestabilito e che sembra non tener per niente in conto dello sciopero dei giornalisti di Repubblica. E così Maurizio Scanavino, neo amministratore delegato del gruppo, e Maurizio Molinari, direttore editoriale, hanno scritto una lettera a tutti i dipendenti per ringraziarli per l’ottimo lavoro svolto in questi mesi di emergenza Covid19 e per raccontare le linee ideali ed editoriali per sviluppare il lavoro in futuro, tenendo conto degli effetti della pandemia le cui ripercussioni economiche si stanno già avvertendo.
“Anche il gruppo Gedi ha subito il duro impatto di una situazione senza precedenti, senza mai interrompere la sua attività e rispondendo alla sfida di descrivere con serietà ed efficacia la realtà in cui viviamo”, inizia la lettera, in cui si riconosce” il merito di tutte le persone che lavorano in Gedi: con il vostro impegno quotidiano state dimostrando la forza e la solidità della nostra organizzazione”.
Ma come Scanavino e Molinari pensano si debba costruire il lavoro in futuro? Lo raccontano - come scrive www.primaonline.it - in modo meticoloso e un po’ pedante, “partendo da quattro valori che ispirano ciò che facciamo: qualità, innovazione, indipendenza e coesione”, che spiegano dettagliatamente:
1. “La qualità del lavoro nasce dalla fusione fra conoscenza, professionalità e passione. Nel giornalismo si basa su rispetto delle notizie, dei lettori e dei rapporti di lavoro. Rispettare le notizie significa andare a fondo nella spiegazione di quanto avviene.Rispettare i lettori significa offrire approfondimenti capaci di guadagnare fiducia e attenzione. Rispettare i rapporti in redazione significa far prevalere l’interesse collettivo, frutto di un’anima comune. Nell’intrattenimento la qualità significa tradurre creatività in realtà, andare incontro all’immaginario collettivo sfidando ogni conformismo sul modello di Radio Deejay: una voce fuori dal coro che ha saputo instaurare un rapporto unico di comunità e di identificazione con il suo pubblico creando un palinsesto inimitabile”.
2. “Innovazione significa puntare sempre a migliorarsi, inseguendo ambiziosi traguardi, proiettarci verso il futuro con coraggio. Per Gedi comporta cogliere l’opportunità della rivoluzione digitale per trasformarsi, al fine di raggiungere un pubblico sempre più ampio su qualsiasi piattaforma. La transizione al digitale passerà per un cambiamento del modo di lavorare, di utilizzare strumenti sempre più sofisticati, rimettendoci in discussione con umiltà, acquisendo competenze e introducendo nuove professionalità. Abbiamo importanti vantaggi: la nostra storia; la leadership nazionale di Repubblica; l’autorevolezza de La Stampa; il record di penetrazione delle testate locali nei rispettivi territori dal Secolo XIX al Piccolo fino alla Gazzetta di Mantova; l’unicità di radio Deejay; il valore de L’Espresso, di Limes e dell’Huffington Post assieme a grandi talenti in ogni ambito del Gruppo ed a un enorme potenziale di sviluppo del digitale”.
3. “Indipendenza significa capacità di essere noi stessi per nostra scelta e convinzione, e non per concessione degli altri. Comporta altresì di autosostenersi finanziariamente per assicurare la propria autonomia. Un gruppo editoriale è sano, impermeabile a pressioni e, in ultima istanza, libero se è in grado di mantenersi. In parallelo alla rigorosa gestione dei conti per contrastare l’inesorabile calo dei fatturati tradizionali da diffusione e pubblicità, va giocata fino in fondo la partita sul terreno dei contenuti digitali a pagamento e della ricerca di nuove forme di ricavi”.
4. “Tutto questo non si può fare senza una grande coesione e un rapporto schietto tra colleghi nel rispetto di una nuova organizzazione che dovrà seguire i ritmi dettati dal bisogno di chi ci legge, guarda e ascolta. Azienda, quotidiani, periodici, radio e concessionaria, non sono atomi separati ma compongono, tutti assieme, Gedi. Una comunità di persone che lavorano insieme con lo stesso obiettivo”.
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