L'ex presidente di Sori Giovanni Luchetti, già consigliere provinciale e comunale di Prato in quota Forza Italia, ha risolto con un versamento di 95mila euro alla presidenza del Consiglio dei ministri il procedimento aperto nei suoi confronti dalla Corte dei Conti, relativamente alla percezione di contributi 'non dovuti' per l'editoria.
Luchetti, riporta Notizie di Prato, nella sua qualità di membro del collegio sindacale della Società Toscana Edizioni, cooperativa che editava il quotidiano Il Giornale della Toscana, e di amministratore di Edicity, la società al centro di un presunto sistema di fatturazione nei confronti della cooperativa Sette Mari (che editava il settimanale Metropolis), ha chiesto e ottenuto il giudizio abbreviato. La sua condotta è stata riconosciuta come colposa e non dolosa, rito perfezionato proprio attraverso il pagamento immediato di una percentuale della somma complessiva che era stata calcolata a suo carico come danno erariale.
I difensori hanno definito 'marginale' il presunto ruolo ricoperto da Luchetti nel sistema sfociato nell'inchiesta penale. In particolare, riporta Notizie di Prato, la difesa ha sottolineato – lo si legge nella sentenza della Corte dei Conti - “come, con riferimento alla Società Toscana Edizioni, non emergano elementi tali da far desumere la dolosa consapevolezza da parte dei membri del collegio sindacale, dell'inesistenza dei presupposti di legge utili alla percezione dei contributi per la società medesima e, segnatamente, la fittizietà della cooperativa. Luchetti non ha mai partecipato alla costituzione della coop, alle operazioni di rifinanziamento o alle richieste di contributo, ma ha proceduto ai controlli facendo affidamento nel rigoroso sistema di vigilanza e controllo cui la stessa società era regolarmente sottoposta”. Passando poi a Edicity, la difesa ha messo in fila le date delle fatture contestate dimostrano l'estraneità di Luchetti rispetto all'assegnazione di contribuiti alla Sette Mari.
La procura, accogliendo la tesi difensiva, ha riqualificato la condotta da dolosa a gravemente colposa e, “in assenza di un indebito arricchimento di Luchetti”, ha dato il via libera al rito abbreviato definito attraverso il pagamento istantaneo di 95mila euro all'ufficio editoria della presidenza del Consiglio dei ministri.
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