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Human Technopole, il dopo-Expo in dieci punti

A tre mesi dall'annuncio, è arrivato il primo progetto del dopo-Expo. Si chiama “Human Technopole, Italia 2040” ed è stato battezzato anche da Matteo Renzi. Si è aprlato di una cittadella della tecnologia e della salute. Ma, nel dettaglio, che cos'è e come funzionerà?

1- Gli organizzatori. “Human Technopole, Italia 2040” è un progetto di Istituto Italiano di Tecnologia, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi Milano Bicocca, in collaborazione con gli istituti di ricerca clinica e ospedaliera di Milano, Fondazione Edmund Mach di Trento, Fondazione ISI di Torino, Cineca di Bologna e Crea.

2- A cosa serve. Il progetto scientifico promuove un approccio multidisciplinare ed integrato sul tema della salute e dell’invecchiamento combinando insieme medicina, big data, nanotecnologie e nutrizione con l’obiettivo di creare nuova conoscenza scientifica e nuove tecnologie. La sfida è quella di rendere l’Italia uno dei Paesi leader mondiale nelle tecnologie umane e della long life.

3 – I sette centri. Lo Human Technopole sarà organizzato in 7 Centri: Medical Genomics, Neurogenomics, Agri-Food and Nutrition Genomics, Data Science, Computational Life sciences, Analysis, decision and Society, Nano Science and Technology

4 – Le tre facilities condivise. Ai sette centri si aggiungono tre facilities condivise: Central Genomics, Imaging, Data Storage and High Performance Computing

5 – 1500 persone. Il progetto ospiterà a regime circa 1500 fra ricercatori, tecnici e amministrativi. Altri laboratori sorgeranno all’interno degli istituti di ricerca partner. La fase di start-up durerà 3 anni, al termine della quale è prevista una prima valutazione da parte di panel internazionali.

6 – La selezione. I ricercatori e i principal investigator dello Human Technopole, Italia 2040 verranno selezionati tramite call internazionali, in linea con gli standard internazionali con l’obiettivo di attrarre scienziati di rilevanza mondiale senza barriere di nazionalità. I profili richiesti riguarderanno molteplici campi di ricerca (quali ad esempio biologi, fisici, biotecnologi, ingegneri, matematici, medici, chimici, nutrizionisti) che collaboreranno fra loro, in un contesto di multidisciplinarietà e di contaminazione scientifica.

7 – Che cosa si farà. La genomica di base sarà il focus del Centro di Medical Genomics, con particolare attenzione ai meccanismi delle malattie oncologie ed auto-immuni, invecchiamento e infiammazione. Le malattie neurodegenerative, quali Alzheimer, Parkinson e Sclerosi Laterale Amiotrofica, saranno oggetto di studio del Centro di Neurogenomics. Il Centro di Agri-food and Nutrition Genomics sarà la struttura in cui i migliori esperti nei settori dell’agroalimentare, nutrizione e salute potranno lavorare per definire la corretta nutrizione preventiva all’insorgenza malattie degenerative. Lo sviluppo degli algoritmi di analisi della grande massa di dati ottenuta sarà affidato al Centro Data Science. Il Centro di Computational Life Sciences svilupperà modelli multiscala di nuova generazione (per esempio per 3D genome) e la tecnologia necessaria all’analisi e studio dei big data. Il Centro di Analysis, Decisions and Society fornirà gli strumenti matematici, statistici e computazionali necessari a gestire i risultati ottenuti nelle diverse aree. Infine, il Centro di Nano Science and Technology studierà materiali e dispositivi nanotecnologici per migliorare il monitoraggio dello stato dei pazienti e dei cibi.

8 – Il problema. Nel 2014 si sono registrati oltre 360 mila nuovi casi di tumore in Italia; la World Health Organization ha registrato un aumento dell’incidenza globale del cancro con 12.7 milioni di pazienti nel 2008, 14 milioni nel 2012 e una percentuale di crescita del 75% di nuovi casi. Le malattie neurodegenerative colpiscono globalmente 35 milioni di persone e, nel 2050, potrebbero diventare 100 milioni.

9- Gli obiettivi. Tutti i paesi del mondo sono stati chiamati a cercare soluzioni di cura e di prevenzione. Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina e Canada hanno già attivato programmi di ricerca su genomica e salute, big data e modelli socio-sanitari. La personalizzazione delle terapie e la prevenzione rappresentano la strada principale per l’allungamento della vita e l’invecchiamento in salute. Un paese in cui si vive a lungo e si invecchia bene, oltre ad essere un buon posto per vivere, è anche un sistema in grado di razionalizzare la spesa sanitaria e di offrire migliori servizi ai cittadini.

10 – Perché l'Italia. L’Italia ha la fortuna di avere un’aspettativa di vita media fra le più lunghe al mondo (82 anni), grazie a fattori intrinseci (il patrimonio genetico dei suoi abitanti) e a fattori estrinseci come l’alimentazione e l’ambiente in cui si vive. Essa è pertanto una palestra ideale per mettere in atto una strategia sistematica di screening delle malattie ad alto impatto sociale (cancro e neurodegenerazione) e per studiare con tecnologie moderne le mutue interazioni fra nutrizione e genetica nell’ottica della prevenzione delle malattie. Il progetto Human Technopole ha l’obiettivo di sviluppare una medicina personalizzata e una nutrizione preventiva per i cittadini. Questo sarà possibile creando sinergia tra genomica, medicina, nutrizione, gestione e analisi dei big-data e nanotecnologie.

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human technopoleexpomatteo renzi





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