Nike: troppo sessismo in azienda. Le scuse del boss
Nike, sessismo in azienda? Mark Parker: "Addolorato scoprire l’esistenza di comportamenti non in linea con i valori della compagnia"
«Mi ha addolorato scoprire l’esistenza di comportamenti non in linea con i valori della compagnia che hanno impedito ad alcuni lavoratori di sentirsi rispettati e lavorare al meglio». Il direttore generale di Nike, Mark Parker, ha commentato così i risultati del questionario anonimo su molestie sessuali e discriminazione di genere compilato da alcune dipendenti del brand americano.
Una storia che ha fatto il giro del mondo e nei giorni scorsi è stata racconata dal New York Times. La vita per impiegate e dirigenti nello stabilimento di Beaverton in Oregon era abbastanza complicata. Il giornale ha esaminato le copie di tre reclami arrivati alle risorse umane: «Mi sono resa conto che io, come donna, non sarei mai cresciuta in quell’azienda», ha raccontato per esempio Francesca Krane, che ha lavorato per cinque anni e fino al 2016 in Nike. Ha detto che era stanca di vedere gli uomini ottenere promozioni al posto di donne ugualmente o meglio qualificate.
“Nelle settimane successive – si legge sul New York Times – almeno sei executives uomini hanno lasciato o annunciato di essere pronti a lasciare l’azienda, inclusi Trevor Edwards, brand president di Nike, che per molto tempo era stato inquadrato come papabile successore proprio di Parker, e Jayme Martin, sottoposto di Edwards, responsabile di parte del business globale di Nike”.
Nelle scorse settimane il capo delle risorse umane, Monique Matheson - secondo quanto riferito da Reuters - avrebbe evidenziato l’importanza di accelerare sulla parità di genere, annunciando il lancio di programmi di training specifici e investimenti in un team di diversity sourcing.