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Passa l'IA Act, volano per la crescita Ue ma occhio al labirinto burocratico

L'Europa vara la prima legge al mondo sull'intelligenza artificiale. Ora serve evitare il labirinto burocratico e stabilire dei parametri di crescita
Ue, passa l'IA Act. Ecco il commento di Fabrizio Milano D’Aragona, CEO e Co-Founder Datrix Group e Coordinatore del Think Tank AI di Assintel
“Questo atto segna un passo fondamentale per l'Europa, dimostrando un impegno verso una regolamentazione che bilancia progresso tecnologico e protezione dei cittadini", dichiara Fabrizio Milano D'Aragona, CEO e Co-Founder Datrix Group e Coordinatore del Think Tank AI di Assintel, dopo che l'Ue ha approvato in via definitiva l'IA Act, la prima legge al mondo che regolamenta l'intelligenza artificiale. "Era importante decidere e agire con velocità. L'approvazione e soprattutto l’adozione tempestiva dell'AI Act è fondamentale per permettere alle aziende di accelerare i loro investimenti in tecnologie di Intelligenza Artificiale con una comprensione chiara delle regole del gioco. Una regolamentazione era quindi necessaria non solo per indirizzare l'uso dell'AI generativa, ma anche per garantire che tutte le forme di intelligenza artificiale siano sviluppate e impiegate in modo responsabile e sicuro", rimarca D'Aragona.
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"Questo passaggio normativo riconosce la vastità e la complessità dell'AI, sottolineando che la sua influenza va ben oltre gli ambiti spesso citati come l'elaborazione del linguaggio naturale o l'apprendimento automatico, toccando aspetti fondamentali della nostra vita quotidiana e del nostro benessere collettivo Anche se l'AI Act non può coprire tutte le eventualità data la rapida evoluzione dell'AI, offre un solido quadro di riferimento che riflette le priorità e le intenzioni del legislatore europeo. È importante che questo quadro sia flessibile e capace di adattarsi alle nuove scoperte e applicazioni dell'AI, mantenendo sempre al centro la sicurezza, l'etica e i diritti fondamentali", continua D'Aragona.
"Ma sarà altrettanto importante ascoltare la voce delle aziende e di chi tutti i giorni lavora con i sistemi di AI per ottimizzare quanto si è deciso e soprattutto migliorare come sarà implementata questa decisione. In questo senso, l'AI Act deve diventare un sistema normativo “vivo”, destinato a evolversi insieme alla tecnologia che cerca di regolamentare e al mercato. Importante ora è evitare il labirinto burocratico e stabilire dei parametri di crescita, perché se l'importanza della regolamentazione è indiscutibile, è altrettanto necessario che l'AI Act non si traduca in un onere burocratico insostenibile per le aziende e le PMI, che potrebbero avere meno risorse per navigare nella complessità normativa”, conclude D'Aragona.
*CEO e Co-Founder Datrix Group e Coordinatore del Think Tank di Assintel