Privacy, caso WhatsApp-Facebook. Il Garante apre un'istruttoria
La questione era finita subito sui tavoli della Commissione europea
Il Garante per la Privacy ha avviato un'istruttoria "a seguito della modifica della policy effettuata da WhatsApp a fine agosto che prevede la messa a disposizione di Facebook di alcune informazioni riguardanti gli account dei singoli utenti, anche per finalità di marketing". Lo comunica l'autority che ha invitato WhatsApp e Facebook a fornire tutti gli elementi utili alla valutazione del caso.
La questione era finita subito sui tavoli della Commissione europea sollevando dubbi dell'antitrust sulla privacy rivista 'a favore' del social network che il 6 ottobre 2014 ha acquisito il servizio di messaggistica più utilizzato nel mondo. Nel dettaglio, le nuove norme prevedono che parte delle informazioni relative agli iscritti a WhatsApp (alla voce ''info account'' del servizio) vengano riutilizzate da Facebook per fini pubblicitari. ''WhatsApp potrebbe offrire il marketing per i Servizi di Facebook, società di cui fa ora parte'' si legge nel nuovo regolamento varato meno di un mese fa.
Nonostante le rassicurazioni di Menlo Park rispetto all'uso limitato a terzi, il Garante ora vuole saperne di più in materia di protezione dei dati. In particolare, l'autority ha chiesto di conoscere nel dettaglio "la tipologia di dati che WhtasApp intende mettere a disposizione di Facebook; le modalità per la acquisizione del consenso da parte degli utenti alla comunicazione dei dati; le misure per garantire l'esercizio dei diritti riconosciuti dalla normativa italiana sulla privacy, considerato che dall'avviso inviato sui singoli device la revoca del consenso e il diritto di opposizione sembrano poter essere esercitati in un arco di tempo limitato".