Via libera dell'Ue: la fusione Publicis-Omnicom non ha più ostacoli
Non ci sono più ostacoli sulla strada della fusione tra Omnicom e Publicis. Il matrimonio sui due colossi del mondo pubblicitario, annunciata già lo scorso luglio, ha incassato il via libera dell'antitrust europeo. I titoli delle due società prendono vigore: Omnicom, quotata a New York, sfiora il +2%; Publicis guadagna l'1,25% a Parigi.
Ormai l'operazione è a un passo dalla chiusura. La valutazione dell'Ue si unisce al nullaosta statunitense e al sì già pronunciato da Australia, Brasile, Canada, Colombia, India, Giappone, Messico, Russia, Sud Africa, Corea del Sud, Turchia, e Ucraina. Manca ancora qualche dettaglio: la fusione deve ancora essere apprrovata in Cina e riuslta delicata dal punto di vista normativo anche perché i due gruppi sono quotati. Ma il consenso dell'Ue è un passo decisivo. Se per comprendere la dimensione dell'operazione non dovesse bastare il suo valore (35 miliardi di dollari) sarà suffciente elencare i marchi che si ritroveranno presto ad abitare sotto lo stesso tetto. Omnicom porta in dote BBDO Worldwide, DDB Worldwide Communications Group e TBWA Worldwide. Publicis Leo Burnett Worldwide, Saatchi & Saatchi e DigitasLBi. Nasce il più grande gruppo pubblicitario al mondo.