Rai, ok del Cda a deroghe per tetto sui compensi dei big - Affaritaliani.it

MediaTech

Rai, ok del Cda a deroghe per tetto sui compensi dei big

Approvato la delibera riguardante il Piano organico di criteri e parametri per la remunerazione dei contratti con prestazioni di natura artistica

"La tutela del futuro del servizio pubblico passa necessariamente anche attraverso la possibilita' di continuare ad avvalersi di grandi professionalita' che contribuiscano a creare prodotti autorevoli e riconoscibili". Cosi' il consiglio di amministrazione della Rai ha annunciato l'approvazione della possibilita' di derogare al tetto dei 240 mila euro per le "prestazioni artistiche" approva le deroghe al tetto di 240mila euro di stipendio che permettono alla televisione pubblica di tenersi le mani libere sui compensi per le "prestazioni di natura artistica".

Il cda ha approvato all'unanimità il documento che vara la nuova policy aziendale in materia di tetto ai compensi e precisa che "possono considerarsi di natura artistica le prestazioni in grado di offrire intrattenimento generalista oppure di creare o aggiungere valore editoriale". Il piano prevede comunque una riduzione dei compensi in misura almeno pari al 10%, che andrà ad aumentare progressivamente con il salire degli importi. Una nota di Viale Mazzini spiega che il documento è stato costruito "a partire dall'applicazione puntuale della legge e recependo le indicazioni contenute nel parere dell'Avvocatura dello Stato e fornite dal Ministero per lo sviluppo economico" e che nasce "dalla necessità di tutelare il futuro aziendale".

La Rai rimarca, a supporto di questo concetto, che "la tutela del futuro del servizio pubblico passa necessariamente anche attraverso la possibilità di continuare ad avvalersi di grandi professionalità che contribuiscano a creare prodotti autorevoli e riconoscibili". Il nuovo piano, che sarà a verifica annuale, prevede che per ogni deroga al tetto debba "essere fornita adeguata motivazione, resa esplicita in fase contrattuale da parte degli organi responsabili". In particolare - come accennato - il documento precisa che "possono considerarsi di natura artistica le prestazioni in grado di offrire intrattenimento generalista oppure di creare o aggiungere valore editoriale in termini di elaborazione del racconto nelle sue diverse declinazioni, in maniera coerente all'obiettivo generale di servizio pubblico".