Dal fallimento alla nuova campagna: Galup, come si rilancia un marchio

@paolofiore
C'era una volta un'azienda che, partita dalla bottega, è diventata la quinta impresa dolciaria italiana. Tra gli anni settanta e gli anni ottanta produce 3 milioni di panettoni, con 70 dipendenti, 180 lavoratori stagionali e un fatturato che tocca i 20 miliardi di lire. Poi la picchiata.
Nell'ottobre 2012 la Galup, gravata da un indebitamento di 4 milioni, sembra destinata al fallimento. Una cordata di imprenditori la rileva, la riporta sul mercato a febbraio 2013. E con l'arrivo del Natale mira al rilancio, con una campagna dal sapore retrò. "Chi fa comunicazione oggi deve rivolgersi a media che diffondano il messaggio a costi limitati. Abbiamo rinunciato alla tv generalista. Con un budget ridotto serviva una campagna intelligente. Abbiamo sponsorizzato il bike sharing di Torino, puntato sulle affissioni e sui portali web di lifestyle. Non abbiamo tralasciato i social e aperto un sito di e-commerce". Questa la ricetta del direttore commerciale Gianlcua Pin.
Per il rilancio è stato necessario "rivoluzionare l'immagine" dell'azienda. Il concept della campagna, ideato e realizzato da Noodles Comunicazione, agenzia creativa diretta da Marco Prunotto (autore anche delle illustrazioni), ha uno spirito vintage: "Le immagini - dice Pin - sono fatte a mano. Si rifanno agli anni 50 e 60, epoca di grande splendore per Galup". Partita con un teaser alla fine di novembre, la campagna sarà on air fino a gennaio, con una spinta magiore tra il 9 e il 22 dicembre.
L'azienda punta alla produzione di 500 mila pezzi. Ha confermato i 15 dipendenti fissi e anche gli stagionali. Si parte da un investimento contenuto. Ma, assicura Pin, "se i volumi previsti saranno riconfermati, la prossima sarà una campagna con la c maiuscola".