Sciopero a L'Unità. il Cdr contro i tagli
Sciopero al quotidiano l'Unità. In una nota, pubblicata sul sito internet del giornale, il Comitato di redazione della testata afferma: "La redazione de l'Unita' e la sua rappresentanza sindacale si sono viste presentare per due volte una bozza di piano industriale con drastici tagli. Non contestiamo l'esigenza, legittima e doverosa, di puntare a risanare i conti, ma cosi' l'azienda finisce per mortificare il giornale, le sue professionalita' e la sua storia. L'azienda continua a parlare di rilancio, mentre agisce con un vero piano di dismissioni".
Dopo l'accordo "sottoscritto - continua la nota del Cdr - per un contratto di solidarietà al 20%, oggi si arriva al colpo finale con la richiesta di una solidarieta' al 50% e della chiusura di due cronache storiche come Firenze e Bologna, oltre alla riduzione a 20 pagine del quotidiano. Un quadro di netto ridimensionamento, che rende ancora piu' drammatica la situazione dei collaboratori, molti dei quali attendono da mesi di essere pagati. L'azienda sostiene di puntare allo sviluppo del web (mai osteggiato dalla redazione), ma contemporaneamente dimezza la forza lavoro, chiede tempi di chiusura sempre piu' anticipati, conferma il taglio della distribuzione in Sicilia, Sardegna e una parte della Calabria, dopo l'assenza di iniziativa proprio in zone che richiedono maggiori sforzi per il sostegno del confronto democratico".
Il Cdr rileva ancora: "Siamo consapevoli delle difficoltà che vive l'editoria, una crisi oggettiva che non ha visto un'azione adeguata e tempestiva di contrasto e di rilancio del prodotto da parte della proprieta'". In queste condizioni, conclude il Cdr, "come si parla al popolo democratico, senza essere presenti almeno nelle edicole o essendolo sempre meno? Questa dismissione di fatto mascherata da rilancio "modernista" e' inaccettabile, cosi' come lo sono i pesanti costi chiesti ai lavoratori. Non e' con i soli tagli che si aggiustano i conti, ma con il rilancio. Su questo i giornalisti chiedono l'apertura di un confronto vero in mancanza del quale sono pronti a tutte le forme di lotta".